«Le dichiarazioni rilasciate da un autorevole rappresentante del Partito Democratico ad una emittente televisiva, fatta all’indomani della firma apposta nella sede  – tuona la dichiarazione di Sabino Dicataldo, presidente della Buona Politica – del PD cittadino relativa alla costituzione della coalizione di centrosinistra che avrebbe dovuto  indicare,  attraverso le primarie,  il candidato sindaco da proporre per le prossime elezioni amministrative di Barletta, lascia a noi de La Buona Politica, quanto meno sconcertati e preoccupati.  L’assessore Caracciolo, che è anche Consigliere Comunale, mette in dubbio quanto è stato sottoscritto (presentazione dei candidati alle primarie entro il 13 gennaio  e primarie da svolgersi l’11 febbraio),  ma auspica una candidatura che possa andare oltre le primarie.  Dice l’Assessore Regionale Caracciolo, che  le primarie  hanno bisogno di essere regolamentate altrimenti sono foriere di disaccordi tra le forze  che le hanno sottoscritte. Dice anche che il Centrosinistra non ha governato, anzi precisa che ha vinto le elezioni ma non ha governato. Questa affermazione per chi come noi , sin dal primo momento ha partecipato attivamente  al governo cittadino e che soprattutto in Consiglio Comunale è sempre stata presente con grande senso di responsabilità, anche se a volte non ha condiviso alcune scelte di coalizione, ci appare non vera  e ingiusta.

Non vera perché l’amministrazione Cascella ha governato, ha prodotto molto (basta documentarsi),  ingiusta perché  se è vero è che l’amministrazione Cascella ha governato con difficoltà, è anche vero che le difficoltà sono state prodotte dalla forza politica di riferimento del Sindaco (leggasi Partito Democratico) la quale fin dall’inizio del mandato amministrativo, ha osteggiato in tutti i modi la sindacatura Cascella e lo ha fatto in più occasioni.   Lo si è dimostrato soprattutto  in Consiglio Comunale con l’assenza a volte disarmante e ingiustificata di molti Consiglieri Comunali  del PD Va fatta poi una riflessione tutta politica che riguarda il Partito Democratico che in questa legislatura conta sul  Sindaco (chiamato a gran voce per arginare il fallimento della precedente sindacatura  PD sciolta anticipatamente), di  nove  Consiglieri Comunali, un Presidente del Consiglio Comunale, un Vice sindaco, tre assessori, un presidente della BARSA,  due Presidenti di commissione. Una notevole forza amministrativa. Noi della Buona Politica pensavamo e auspicavamo che il segretario cittadino Nicola Defazio , fosse questa volta davvero una garanzia per l’intera coalizione che si andava a costituire,  che le scelte politiche fossero espressione collegiali delle forze che hanno sottoscritto l’accordo di programma e che soprattutto si potesse voltar pagina e eliminare quelle criticità spesso strumentali che hanno caratterizzato questa legislatura. Questa presa di posizione dell’esponente del Partito Democratico, dimostra che purtroppo siamo ancora in una fase non chiara delle regole che devono sigillare un accordo politico-amministrativo coeso e partecipato. Ecco perché noi della Buona Politica, che abbiamo contribuito e contribuiamo alla buona amministrazione di questa città e che svolgiamo il nostro lavoro  in Consiglio Comunale  attraverso i Consiglieri Pino Dipaola (Capogruppo) e Sabino Dicataldo, in Commissione bilancio (Presidente Dicataldo) e con gli Assessori che si sono avvicendati (Franco Dipalo, Gino Damato e Giuseppe Gammarota),  fatto con abnegazione e impegno, ci riteniamo particolarmente risentiti dalle dichiarazioni dell’esponete del Partito Democratico e per questo crediamo che non si può pensare ad un comune futuro fatto di incertezze e posizioni poco chiare.

Per quanto su descritto – conclude Dicataldo – noi della Buona Politica, ritiriamo il nostro impegno politico dalla coalizione e ci riteniamo liberi di proporre ad altre forze politiche e movimenti,  un progetto nuovo, diverso e innovativo che sappia davvero far tornare a tutti l’amore per la Politica partecipata, che sappia ridare “dignità” alla Politica attiva, che sappia stimolare la gente ad andare a votare, che contrasti i populismi e che stimoli tutti ad assumersi responsabilità di voto liberi da qualsiasi tipo di condizionamento».