Conosciamo meglio i candidati barlettani alle Elezioni politiche del prossimo 4 marzo, per eleggere i nuovi rappresentanti del Parlamento; la legge elettorale prevede l’uninominale abbinato a delle liste proporzionali. Incontriamo la candidata Stella Mele che si presenta al secondo posto del listino proporzionale della lista di Fratelli d’Italia, con la leader nazionale Giorgia Meloni, nella coalizione di centrodestra.

Qual è la sua esperienza passata, il suo percorso in campo politico nel territorio?

«La mia passione politica deriva dall’età in cui frequentavo il liceo classico, per cui sono stata rappresentante degli studenti, con le prime battaglie per i diritti di questi. Dopodiché ho iniziato l’esperienza nel Movimento giovanile di Alleanza Nazionale, intraprendendo una lunga militanza ricoprendo anche alcuni ruoli di responsabilità a livello provinciale. La mia prima candidatura al Consiglio comunale di Barletta è avvenuta all’età di 23 anni. In questi anni ho condotto tante battaglie pur restando al di fuori del Palazzo, per l’ambiente e il mare, o per esempio una nota battaglia che fece risparmiare alla comunità barlettana 80 mila euro, quella per il portavoce dell’allora sindaco Maffei: era un’offesa nei confronti dei padri di famiglia barlettani. Nel 2007 ho aderito alla Destra di Storace, facendo una bella esperienza prima di tutto umana sul territorio dove avevamo abbandonato la coalizione di centrodestra. I valori della destra sono stati rappresentati da Giorgia Meloni, e quindi quando è nato il progetto di Fratelli d’Italia è stato la mia scelta più naturale».27990054_10213694967941892_1442184589_o

Perché ha scelto di candidarsi come parlamentare?

«Non ho scelto personalmente la mia candidatura, ma è stato il partito e Giorgia Meloni a premiare la mia coerenza, la mia militanza, la mia affidabilità; anche il coordinatore regionale mi ha chiesto di entrare in lista per candidare personalità vicine ai territori e alle loro battaglie storiche. Fratelli d’Italia ha preferito scegliere candidature del territorio piuttosto che nomi imposti dall’alto. Spero che l’elettore comprenda che il mio nome è l’unico di Barletta candidato al proporzionale della Camera, quindi anche per questo lo si scelga. Sono seconda nel listino, dove il capolista è candidato in tutti i collegi pugliesi, quindi questo mi dà più chance, per i meccanismi astrusi di quest’ambigua legge elettorale».

Perché l’elettore dovrebbe affidare il proprio voto, e dunque la propria fiducia, a Fratelli d’Italia? Perché a lei?

«Fratelli d’Italia perché abbiamo bisogno, in questo momento più che mai, di un governo di patrioti, le nostre battaglie sono contro un’Europa tecnocratica in cui non ci riconosciamo, contro lo Ius Soli. Non siamo razzisti, ma crediamo che si debba essere italiani se ci si sente italiani, rispettando usi e costumi del nostro Paese, così come ci chiedono di fare nei loro. Siamo perché la politica faccia l’interesse generale e non di una parte, contro la possibilità di Governi tecnici. Sono stata una ragazza che ha preferito la vita della sezione di un partito, piuttosto che la normale vita adolescenziale, diventando l’unica donna del centrodestra a Barletta, esponendomi a tutte le difficoltà del caso. Non ho mai percepito soldi pubblici dalla Politica, restando fedele ai miei valori come farò per sempre. Non deve passare il messaggio che dalla politica si possano ricavare dei favoritismi».

Rivolga un appello agli elettori, soprattutto a quella nutrita parte di astenuti presente in ogni collegio elettorale italiano che potrebbe fare la differenza nei risultati.

«Il mio appello è rivolto agli elettori delle province della BAT e di Foggia, riuniti sotto un’unica speranza: eleggere delle persone oneste, pulite, coerenti con un sostrato culturale e valoriale che soltanto un partito può avere e non un movimento guidato da un comico. L’altro appello è chiaramente ai miei concittadini, perché Barletta è una città che mi ha dato tanto e che dopo più di vent’anni merita una sua rappresentanza in Parlamento. A Barletta, sono l’unica candidata al proporzionale della Camera in posizione eleggibile».