Sara Papavero è una giovane ragazza originaria di Barletta attualmente residente a Roma che, dopo la formazione classica, ha conseguito la laurea triennale in tecniche audioprotesiche e oggi si occupa principalmente di riabilitazione di sordità. Il suo lavoro le ha consentito, nel corso degli anni e accumulando esperienza, di entrare in contatto con molte persone, con tante vite e storie diverse, stabilendo con i suoi pazienti durante il percorso riabilitativo un rapporto di stima e fiducia, che ha solleticato un animo sensibile e curioso come quello di Sara tanto da ispirarle la creazione di Sentitibene.it, un progetto ambizioso e interessante, che si è avvalso della creatività e originalità della sua founder (appassionata anche di scrittura cinematografica) e che ambisce a creare un sistema sanitario virtuale, una rete di specialisti e strutture sanitarie che possano colmare le lacune di quello territoriale attraverso un servizio concreto, rapido, sostenibile e il più vicino possibile alle esigenze della comunità e che ha, inoltre, portato la giovane barlettana a vincere il terzo posto in occasione del premio Prepararsi al Futuro 2018, indetto da Next Nuova Economia e Confcooperative Roma. In occasione del suo rientro in città per le feste pasquali siamo stati lieti di intervistare Sara che ha soddisfatto le nostre curiosità.
Recentemente hai vinto il terzo posto in occasione del Premio Prepararsi al Futuro 2018 con Sentitibene.it: cosa ti ha spinta a partecipare?
«Ho conosciuto il premio per caso. Gli organizzatori avevano un incontro alla Cattolica e parlavano di start up, reclutando ragazzi che avessero delle idee. Io ho parlato di questo sito che avevo creato circa un anno fa e loro mi hanno consigliato di fare domanda e di prendere in seguito parte al corso di formazione, un corso volto ad aiutare nella progettazione concreta delle idee di impresa proposte per poi successivamente poterle presentare ad un qualsiasi bando. A partecipare sono stati all’incirca tra i cinquanta e i sessanta ragazzi, la mia idea è rientrata con grande stupore fra le prime dodici grazie anche al prezioso aiuto della mia tutor e da gennaio è iniziato questo percorso. Il clima sin da subito è stato amichevole, collaborativo e di grande cordialità. C’è stata un’ulteriore scrematura, al punto che il giorno della premiazione sono state presentate cinque idee, fra cui la mia».
In cosa consiste la tua proposta?
«Il mio sito è una piattaforma che mette in comunicazione vari specialisti, strutture sanitarie e aziende che offrono esami di laboratorio e che si mettono a completa disposizione del paziente. Inoltre la novità è il portafoglio sanitario, che rispetto ad altre piattaforme, permette al paziente di risparmiare. La modalità è molto semplice: per ogni acquisto il paziente riceve indietro dei crediti che può utilizzare per acquisti all’interno del portale. La piattaforma non sarà soltanto online ma la si vedrà sul territorio, con giornate di prevenzione e anche un contatto diretto con i ragazzi attraverso l’alternanza scuola-lavoro. Sono una persona generalmente molto creativa e sto cercando di capire quale può essere il messaggio da lasciare ai più giovani anche con giornate ed eventi che trattino tematiche quali bullismo, sessualità, depressione adolescenziale. Voglio oltretutto combattere anche il linguaggio a volte troppo complesso dei medici: voglio puntare su un linguaggio semplice e diretto col paziente, in modo che si crei un legame di totale fiducia e che alla base ci sia comprensione».
Cosa hai provato il giorno della premiazione quando hai saputo di esserti classificata al terzo posto?
«Non me l’aspettavo, in quanto ero da sola, non avevo un team, cosa inusuale quando si propone una start up, nonostante avessi collaborazioni importanti che mi hanno supportato, come quella di Cittadinanza Attiva. Pensavo dunque di non vincere, invece per fortuna l’idea è piaciuta ed è stata una bellissima emozione, non me l’aspettavo e ne sono stata molto contenta».
Quali sono i tuoi progetti futuri?
«Per adesso ciò che mi aspetto e che mi auguro è che Sentiti bene.it venga divulgato il più possibile e che abbia successo. Oltretutto non nego di avere una forte aspirazione per il poliambulatorio, quindi non si sa mai. Per adesso un passo alla volta».

A cura di Carol Serafino