«Il neo eletto sindaco Cosimo Cannito ha deciso, ancor prima dell’insediamento del nuovo Consiglio comunale e della Giunta, di aprire al pubblico gli spazi verdi interni alla scuola elementare “Musti”, situati in un quartiere del tutto privo di aree verdi. L’intenzione, di per sé encomiabile, si è, però, scontrata con le paure degli utenti e del personale della scuola interessata. Dunque, l’inaugurazione, prevista per domenica, è rinviata. L’uomo solo al comando ancora una volta si dimostra una strategia perdente. L’episodio offre però lo spunto per qualche riflessione». A scrivere sono Giuseppe Basile, Maria Angela Carone, Antonio Coriolano e Michelangelo Filannino, portavoce del Movimento 5 Stelle Barletta.

«In tutti i quartieri di Barletta – spiegano – si registra una drammatica carenza di spazi verdi, auditorium, luoghi di socialità e le scuole farebbero bene a mettere a disposizione le proprie strutture in orario pomeridiano e, nei mesi estivi, il più possibile, a favore di tutti, in particolare bambini ed anziani. Nel caso della “Musti”, la scuola si è vista precipitare addosso una decisione improvvisa e unilaterale: certamente questo fa capire che il metodo da seguire deve essere un altro, improntato alla condivisione ed alla concertazione, nell’interesse di tutti, tenendo ben presente che gli edifici scolastici possono e devono essere un’ancora di salvezza per i quartieri di Barletta, frutto di una dissennata politica urbanistica durata decenni e tuttora in atto. La vicenda odierna offre lo spunto per additare al Sindaco la necessità di mettere l’edilizia scolastica e la rete scolastica al centro dell’impegno amministrativo ed economico del Comune, con una visione a breve e a lungo termine. La scuola D’Azeglio è chiusa e non è chiaro se il Comune intende riaprire all’uso il pian terreno da quest’anno o aspettare un finanziamento ministeriale; l’asilo Collodi è chiuso per bonifica e non si sa se e quando sarà riaperto; le scuole sono frammentate in più plessi; si pagano ancora affitti per aule spesso malsicure; molte famiglie ricorrono alle scuole private e paritarie; la manutenzione è ferma e gli edifici sono invecchiati e malandati; non ci sono scuole nelle nuove periferie; in via Di Bari un edificio costato milioni di euro giace incompiuto».

«Insomma – termina così la nota –  è ora che il Comune di Barletta indìca una conferenza di servizi con i dirigenti scolastici, la Provincia e l’Ufficio scolastico provinciale e regionale per pianificare il servizio scolastico, che è uno dei doveri essenziali dell’Ente comunale. Molto più che un terreno di facile propaganda».