Sono iniziati solo da pochi giorni i lavori di rifacimento del parcheggio dell’ospedale Dimiccoli di Barletta, che coinvolgono l’intera area attualmente riservata al parcheggio degli utenti, nella zona adiacente all’ospedale. Un progetto esecutivo volto al miglioramento e alla riqualificazione del manto stradale, dunque, assolutamente necessario per garantire comodità e sicurezza agli utenti che ne faranno uso.

Ospedale rifiuti 1

Eppure le condizioni del parcheggio secondario e dei giardini del nosocomio barlettano non trasudano né igiene né miglioria. Bottiglie di plastica lungo gli angoli del marciapiede, buste e sacchi della spazzatura accalcati senza ritegno, erbaccia incolta, lattine e bottiglie di birra, fazzolettini sporchi, cartoni di pizza, contenitori di alluminio per le patatine, addirittura tubi idraulici sparsi nel terriccio, per non parlare della condizione dei giardini, rinsecchiti e trascurati, sovraccarichi di pattume di ogni genere. Una vera e propria discarica a cielo aperto, come già una volta è stata definita la città di Barletta, che nonostante denunce e critiche, continua a peggiorare e a non dare segni di miglioramento.

Ospedale rifiuti 2

Sopraggiungono lamentele e segnalazioni da ogni parte della città per denunciare una situazione che ci è ormai sfuggita di mano, a partire dall’opinabile condizione delle litoranee, continuando con le zone periferiche, fino ad arrivare all’ospedale, che dovrebbe invece essere luogo garante di sicurezza e attendibilità per eccellenza. Ma Barletta è davvero una città così invivibile, in cui stentano a fare da contrappeso senso civico e responsabilità? Rifiuti casalinghi e non, immondizia e sporcizia continuano ad essere ammassati come se non esistessero regole di buone maniere e uso della “differenziata”, intaccando e imbrattando anche luoghi, come l’ospedale, che dovrebbero invece rimanere immuni da maleducazione e villania. Ci auguriamo dunque che nel proprio piccolo e in proporzione alle proprie possibilità, ognuno di noi collabori per porre fine a questa inciviltà e infondere un buon esempio di convivenza e rispetto.

A cura di Carol Serafino