Incontriamo il Vicesindaco del Comune di Barletta, nonché assessore alle Attività Produttive, Marcello Lanotte, espressione politica della lista civica “Scelta Popolare”. Già nell’Amministrazione Cascella, detiene anche le deleghe al Turismo-Innovazione Tecnologica e Smart city-Politiche Comunitarie-Demanio e Patrimonio.

Assessore alle Attività Produttive: delega molto “in vista” poiché riguarda molte attività e manifestazioni pubbliche, svolte sotto gli occhi dei cittadini. Quale crede possa essere il trampolino da cui lanciare o rilanciare l’economia della città? Necessaria sarà la collaborazione tra i vari assessorati.

«Sono due i binari su cui l’Amministrazione comunale deve muoversi: il primo è rendere omogenee le destinazioni d’uso delle zone industriali, che hanno vincoli non più in linea con le normative della Legge Bersani e del Salvaitalia, che parlano non più di zone industriali ma di zone produttive, in maniera tale da consentire l’insediamento anche alle attività commerciali, -le cosiddette medie strutture come l’Outlet Village molfettese-Pensiamo a quanti posti di lavoro si potrebbero realizzare nella città se quel tipo di attività potesse sorgere al posto dei capannoni oggi abbandonati. La differenza tra i politici vecchio stampo e quelli che oggi hanno la responsabilità di amministrare la città sta proprio nel non promettere più “posti di lavoro” in cambio di consensi elettorali, ma nel creare le “condizioni” affinché ci possa essere lavoro nella città. L’altra direttrice è il turismo. Siamo una delle poche città che pare aver voltato le spalle alla risorsa “mare”. Paradossalmente, le nostre due zone industriali, ai due estremi della città, sono prospicienti alle due litoranee: via Trani con l’ecomostro della cartiera e lo stabilimento della Timac, su via Foggia troviamo le cantine e attività artigianali. È da tempo che si è iniziata la battaglia contro gli sversamenti abusivi nelle condotte fognarie che poi determinano l’inquinamento del mare: pensiamo al Canale H. È così che si crea il cortocircuito. Senza teorizzare un mare pulito è difficile pensare a una politica attrattiva del turismo. Bisogna pensare anche a strutture turistiche ricettive sul waterfront, che non sono i palazzi, ma strutture a basso impatto e a servizi secondari per avere un turismo non solo di passaggio ma anche stanziale».

Già assessore nella Giunta Cascella: quali sono stati i principali limiti di questa esperienza amministrativa? Lavorerete anche nel segno della continuità con le diverse progettualità avviate?

«Io credo che il principale limite dell’Amministrazione Cascella sia stato avere in maggioranza il Partito Democratico. Forse non spetta a me dirlo, in quanto sono stato parte attiva di quell’Amministrazione. Abbiamo raggiunto tanti obiettivi difficili, come lo spostamento del campo rom dalla 167 dopo tanti anni o la restituzione delle case popolari agli anziani nell’area dell’ex Distilleria, illecitamente occupata. L’esperienza Cascella ha lasciato i conti pubblici in ordine, cosa di fondamentale importanza vista l’esperienza di alcune città viciniori con bilanci in predissesto, che non riescono a garantire servizi essenziali come la mensa o il trasporto scolastico dei bambini disabili. Barletta invece è un comune virtuoso. Se l’Amministrazione Cannito riuscisse a realizzare in questo la continuità amministrativa, che non significa copiare ciò che è stato fatto, ma portare a termine quelle opere pubbliche che sono state progettate e finanziate col lavoro e la partecipazione ai bandi della scorsa amministrazione, sarebbe una delle amministrazioni più importanti della storia di Barletta; credo che il Sindaco Cannito abbia tutte le carte in regola per raggiungere questi obiettivi».

La questione sul Regolamento dei Dehors ha tenuto banco per diversi mesi, e nel prossimo gennaio si dovrebbe ripetere il periodo di chiusura temporanea di tutti gli spazi pubblici concessi agli esercenti. Rischiamo di replicare le medesime situazioni e critiche?

«La consapevolezza dell’Amministrazione che le leggi vanno rispettate, deve diventare anche dei commercianti. Non c’è sadismo nella richiesta del Comune di smontare per 30 giorni la struttura dei dehors, perché come dice la legge l’occupazione del suolo pubblico è temporanea, altrimenti dovremmo parlare di concessione. Io sono pronto a realizzare una migliore condizione di decoro dei dehor, ragionando con la Soprintendenza, che è l’ente sovraordinato che tutela i centri storici e pensare a dei dehor più belli, che diventano quasi chiusi, ma in vetro, e con copertura sempre ad ombrellone, magari quadrato, con dei funghi (stufe). Questo può aiutare il centro storico a destagionalizzare alcune sue zone come Via Nazareth o Via Baldacchini che per ora non possono avere questo tipo di dehor. Ecco, in questo io mi sto impegnando. Non consentirò il mercimonio che c’è stato in passato, guardando al particolare per una situazione generale: bisogna avere un regolamento all’avanguardia, rispettoso dei canoni di legge».

Quali sono i principali punti su cui lavorerà il suo assessorato nei prossimi mesi?

«Voglio sottolineare prima l’importanza della scommessa di realizzare il Bilancio di previsione dell’anno prossimo entro la fine di quest’anno, per consentire all’Amministrazione di avere una progettualità chiara delle attività dei prossimi mesi. Attualmente con il mio assessorato, ci stiamo interessando alle attività da realizzare nel periodo natalizio ormai prossimo; queste servono a dare una mano notevole alle attività commerciali della città. In passato qualcuno ha pensato che si dovesse fare attività per il Natale con un ballo latino-americano a destra e una sinistra, non sono affatto d’accordo».

Importante è la programmazione, come più volte ribadito, lavorando come un unico “sistema”: quali le attività per il prossimo Natale? Bisognerà già pensare anche qualcosa per la prossima estate. E per la Disfida: si farà il Certame?

«Come dicevo per il Natale, quest’anno abbiamo pubblicato un importante bando da € 80.000 per cercare di realizzare, con l’aiuto di imprenditori, attività per i bambini. Perché il Natale è la festa soprattutto dei bambini. Perciò vorremmo la presenza di Babbo Natale, del Villaggio di Babbo Natale, o le attività musicali di jazz, blues e cori gospel, coerenti con il periodo, nel centro cittadino; vogliamo coinvolgere anche la zona vicina alla chiesa dello Spirito Santo, oggi già in difficoltà per la chiusura al traffico per i lavori al passaggio a livello di via Milano. Faremo questo per rilanciare il commercio anche in quelle strade, con le domeniche chiuse al traffico nel centro. La fastidiosa “moina”, per dirlo alla barlettana, giusto per far chiasso, non apparterrà al programma di quest’anno. Ritengo che il ruolo delle associazioni sia un elemento fondamentale di collegamento fra amministrazione e i cittadini, sono stakeholders e portatori d’interessi sani nella città; ci sono molti contenitori che pensano soltanto al possibile sostegno pubblico; molte realtà devono, con sacrificio e lavoro, crescere per raggiungere alti livelli cercando di fare squadra tra loro. Per l’anno 2019 il Sindaco si sta impegnando molto per far rivivere il Certame cavalleresco della Disfida, ma non è pensabile di poter far fronte a ciò unicamente con i fondi comunali; a tal riguardo, anche se non è mia diretta competenza, ritengo che la creazione della Fondazione sia il modo migliore per rendere possibile l’ottenimento di finanziamenti».