Siamo qualche anno dopo l’Unità d’Italia, ormai il nuovo regime sabaudo cerca di imporsi anche con la forza sul Meridione, gravato peraltro da una forte tassazione, dove dilaga il fenomeno del brigantaggio. 150 anni fa, il 19 marzo del 1866, la storia della popolazione barlettana si macchia di un gravissimo crimine contro alcuni fedeli della Chiesa Evangelica, presente da qualche tempo nella città.

Il 19 marzo, ricorrenza della festa di Garibaldi, movimenti clericali cattolici e anche preti reazionari del partito borbonico organizzarono una manifestazione di piazza tendente a far sciogliere il movimento evangelico che si era formato a Barletta. La libertà di culto, garantita dal nuovo Stato unitario, permette la proliferazione di nuove tendenze religiose per esempio a Barletta già dal 1865 giunge il predicatore evangelista Gaetano Giannini da Firenze, cercando di diffondere il culto soprattutto tra braccianti e contadini. Fino ai luttuosi fatti del 1866, la comunità contava poco più di sessanta seguaci, ma il clero barlettano non tollerava questa “concorrenza” e così contribuì alla costruzione di un’opposizione tra la cittadinanza. L’epidemia del colera e un lungo periodo di siccità contribuirono a creare quella diffidenza nella diversità che, purtroppo, ha contraddistinto la storia anche successiva; il 19 marzo ci furono grandi disordini, di cui ci fornisce una cronaca il Vista, tanto che il prefetto di Bari fu costretto a inviare numerosi carabinieri e ben due compagnie di bersaglieri. Si tratta tuttavia di una circostanza, la classica miccia, innescata per caso, da alcuni ubriachi che furono arrestati e transitando per via Nazareth, dove risiedeva Giannini, questi riuscirono a far confluire un notevole numero di persone che si scagliarono contro i protestanti; Giannini si rifugiò in abitazioni vicine, dove vivevano altri evangelisti. Insomma un massacro: ci furono quattro morti, per bastonate e pugnalate, e numerosi feriti. Le forze dell’ordine erano impotenti e in un certo qual modo complici, come si legge nel Vista; ma come se non bastasse, la folla inferocita invade la Sottoprefettura. Furono arrestate centinaia di persone e nel processo che seguì ci furono 40 condanne.

Da quel momento, per diverso tempo, la comunità evangelica risultò ridimensionata soprattutto dal clima di terrore creato. Oggi si ricordano i fatti nel 150º anniversario, celebrato da un incontro, con il patrocinio del Comune di Barletta, nella chiesa di Nazareth alle 18:30, per raccontare una pagina di storia delle città poco nota.

a cura di Paolo Doronzo