Consiglio comunale, sabato seconda tappa

Un mese è ormai passato dall’inconcludente consiglio comunale dedicato alla discussione e votazione delle due delibere di iniziativa popolare su Rifiuti Zero e Monitoraggio Aziende Insalubri. Un consiglio che ha palesemente disatteso le speranze in un cambio di passo significativo nelle tematiche ambientali e sanitarie di questa città non solo dei 1200 cittadini che hanno firmato le delibere, ma di tutte quelle persone che in questi mesi hanno scoperto di vivere in un contesto di disastro ambientale conclamato. Perché al di là delle opportunistiche prese di posizione di questo o di quel consigliere nel post-voto, l’unico risultato lampante che si è raggiunto il 18 Marzo è stato il depotenziamento della delibera su rifiuti zero, grossolanamente degradata in alcuni suoi punti fondamentali a mera “sperimentazione”, da implementare in un indeterminato futuro, e il tentativo, per fortuna bloccato tramite il ritiro della proposta, di stravolgere completamente quella sul monitoraggio delle aziende insalubri, eliminandone direttamente tutto l’impianto fondamentale (e ogni possibile riferimento diretto alle suddette aziende). Un tentativo di far passare una proposta completamente snaturata, che non avrebbe avuto alcun effetto e avrebbe lasciato la situazione inalterata.
Un’operazione difficilmente scusabile, ora che i frutti di decenni di politiche tese esclusivamente alla difesa dei profitti privati a scapito di salute e ambiente sono sotto gli occhi di tutti, persino della magistratura, ma che sembrano impressionare poco chi in teoria sarebbe stato tenuto a vigilare e avrebbe avuto del resto tutta l’autorità legalmente riconosciuta per agire di conseguenza. Una scelta politica che appare ancora più grave se si considera che per la prima volta in questa città un percorso svolto in autonomia e dal basso ha offerto alle amministrazioni delle proposte serie, scientificamente fondate e pienamente implementabili sottoscritte da più di milleduecento persone; una prova di democrazia diretta rimandata del tutto al mittente o quasi. E prova ne sia che non solo nel bilancio di previsione 2016 recentemente approvato dalla giunta non ci sia traccia di voci relative alla questione, ma che a distanza di un mese, né il Sindaco Cascella, né l’Assessore all’Ambiente Divincenzo si siano mossi a mettere in pratica la volontà espressa alla fine di quel consiglio comunale di attivare un tavolo di confronto sulle tematiche ambientali e sul testo della delibera sul monitoraggio ambientale.
E’ chiaro che questo incontro, che noi rivendichiamo, deve avvenire con il Forum Salute e Ambiente, promotore delle due delibere di iniziativa popolare, attraverso un confronto chiaro e senza sotterfugi di nessun tipo.
Sarebbe un modo non certo per far dimenticare la brutta pagina scritta in Consiglio Comunale di Marzo, ma quanto meno per provare a dimostrare come l’Amministrazione non sia del tutto votata a far cadere nel dimenticatoio una questione che, non dimentichiamolo, ha un impatto pesante sull’ambiente di questa città e sulla salute dei suoi abitanti che dovrebbe rappresentare e in qualche maniera tutelare; abitanti che già da un bel po’ si sono ampiamente espressi, tra sottoscrizioni, cortei e manifestazioni, sulla via da intraprendere per non far sì che questa città diventi uno dei tanti simboli sparsi per l’Italia della devastazione dei territori ad opera di multinazionali e aziende del business dei rifiuti.

Francesco Caputo, Sandra Parente- Forum Salute e Ambiente Barletta