Colosso durante i lavori di un anno fa

La statua di Eraclio torna ad essere oggetto di studi dopo i lavori di manutenzione e conservazione, terminati nel marzo 2015, effettuati sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza  per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia, la Soprintendenza Belle Arti e paesaggio per le province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia, con la collaborazione dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma.

Eraclio

I lavori, durati circa un anno, avevano accertato la presenza all’interno della statua di possibili terre di fusione, le cui analisi risultano fondamentali per tentare di stabilire la datazione del manufatto bronzeo. L’Amministrazione, quindi, ha affidato al Laboratorio di Archeometria, Dipartimento di Scienza dei materiali, dell’Università di Milano “Bicocca” ulteriori indagini sulle terre di fusione con il prelievo di cinque campioni che sarà eseguito dai tecnici con prove di termoluminescenza dell’anima di fusione  martedì 11 ottobre 2016 previa misura della radioattività ambientale.

Si tratta, spiega una nota del Comune, «di un’ulteriore impegno volto alla valorizzazione di uno dei simboli della città dopo il recente intervento di manutenzione, verifica e controllo della statua e della sua struttura interna effettuato a distanza di oltre trent’anni dall’ultimo restauro». Tutti i rilievi, le diagnosi e le prove svolte andranno a formare un database da implementare di volta in volta per la verifica scientifica dei metodi di conservazione e manutenzione della statua bronzea.