Da un progetto di Cinzia De Vincenziis

Cinzia De Vincenziis ha concepito un video-racconto intitolato “In un momento sono sfiorite le rose”, impostato sulla bellezza delle donne, in occasione della “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne” rappresentando quattro vite di donne comuni, ognuna con i suoi sogni, i suoi dubbi e le sue incertezze, ognuna degna di essere rispettata.

Cinzia nasce a Margherita ma vive a Barletta, la sua passione per i video inizia dieci anni fa, quando in un momento particolare della sua vita, ha deciso di sondare il meraviglioso mondo delle riprese video. Dopo aver collaborato con uno studio fotografico in cui ha appreso le basi del mestiere, ha proseguito da autodidatta, cercando sempre nuovi spunti e da buona affamata di sapere, attraverso ricerche costanti ha coltivato questo amore. Tra letture, scrittura e cinema Cinzia vive un mondo di ricerca costante, scovando il bello nella vita di tutti i giorni.

Il tuo progetto è frutto di una grande elaborazione concettuale, di ricerche e anni di studi. Potresti raccontarci la sua genesi?

Il mio progetto nasce molti anni fa, ero in un bar, quando al tg trasmettono una notizia riguardante l’uccisione di Pippa Bacca. Arrivata a casa ho fatto sin da subito una ricerca su questa donna, scoprendo che era un’artista italiana, morta tragicamente durante una sua performance, in cui lei ed una collega dovevano attraversare undici Paesi in autostop vestite da sposa, promuovendo principi di pace e tolleranza. In Turchia è stata violentata e strangolata. Non pensavo si potesse fare arte in questo modo, da allora mi porto dietro il desiderio di sostenere artisticamente quella che ritengo una giusta causa. Il video infatti ho deciso sin dal principio di realizzarlo in onore della “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne”. In questo mio progetto non posso che dire grazie a Michele (il mio Virgilio) perché se è riuscito è anche per merito suo. Con il suo sorriso mi sostiene sempre. Grazie Michele per il tuo costante “in bocca al lupo”.

Hai deciso di intitolare il tuo video “In un momento sono sfiorite le rose”: da cosa hai tratto ispirazione?

Il titolo del mio video viene da un libro di Dino Campana, “I canti orfici”, ritrovandomelo sott’occhio in casa mi è venuta in mente una sua poesia che si chiama “In un momento”. Pensando al mio video sulle donne, che spesso vengono paragonate alle muse o ai fiori e alla sua poesia che inizia proprio così “In un momento sono sfiorite le rose”, ho colto sin da subito un collegamento con il lavoro che stavo portando a termine. Lo sfiorire delle rose potremmo paragonarlo al maltrattamento, ho quindi elaborato questo concetto in cui secondo me “se una donna non la sfiori, non sfiorisce” e in questo non posso che ringraziare Dino Campana e la sua poesia.

Il tuo è un messaggio di positività, un’inversione di rotta rispetto alla tendenza a mettere in risalto in quest’occasione tutte le brutture che subiscono le donne. Come mai hai preso questa decisione?

Si, il mio messaggio è positivo, credo in fondo che tutta la bruttura sia dovuta a ciò che l’uomo vede in giro: aggressività, oppressione, tristezza, sdegno, viltà. Capita così raramente di trovare o vedere cose belle che meraviglino, quindi ho pensato di attenermi ad un concetto così brutto e negativo come la violenza sulle donne, contrapponendolo alla bellezza racchiusa nel loro essere. Ho pensato quindi di stravolgere questa campagna di sensibilizzazione impostata spesso sulla comunicazione negativa. Per me dovrebbe essere “Stop alla violenza sulle donne perché le donne sono belle”, educando proprio a questo. Il brutto purtroppo lo conosciamo già.»

In cosa consiste per te la “bellezza delle donne”?

«Ognuna delle donne che ho ripreso nella sua quotidianità mi ha detto “Mamma mia quanto sono venuta male in video, sembro vecchia, sembro brutta…” In realtà per me le donne sono belle e basta. Con le rughe, con le mani rovinate, a loro basta un po’ di rossetto per essere femminili. La donna è bella perché si complica sempre la vita, è un po’ paranoica, ha mille seccature e a me fa sorridere quando una donna si sminuisce, pensa di non essere seducente ma in realtà lo è e lo sarà sempre. Mi fa sorridere che vedano i problemi dappertutto, è magnifico. Sono belle poi perché danno la vita e, se sei minimamente innamorato della vita, non puoi fare altro che ringraziarle.»

Cosa rappresentano per te le protagoniste del tuo video?

«Per me rappresentano la bellezza della normalità, la mamma, la solitudine, la noia, i sogni, il lavoro, un po’ tutto ciò che è la vita fondamentalmente, quella normale, di tutti i giorni. Rappresentano i sogni, ad esempio la ballerina che danza, lo fa per lavoro ma il suo è anche inseguire un sogno, la ragazza giovane che lavora, quella che sta a casa e sogna un amore, una vita straordinaria, la donna incinta che sogna di avere una bambina, un futuro magnifico per sua figlia. I sogni sono di una bellezza sconcertante, così come le donne.»

Che messaggio ti auspichi giunga a chi vedrà il tuo lavoro?

«Ciò che spero giunga è un invito a cogliere la bellezza, non solo della donna, come in questo caso specifico, ma la bellezza in tutto. Molte volte ci complichiamo la vita con domande irrisolte, che sono frutto della nostra fantasia. Il messaggio che voglio arrivi è esattamente questo :”Non vedete quanto sono belle! Come fate a maltrattarle?”. Sono belle perché sono tutte importanti e speciali ognuna a suo modo e le rende ancora più belle il fatto che loro siano convinte del contrario.»