Il Consiglio comunale è tornato a riunirsi in seduta pomeridiana, sempre al primo piano del Teatro “Curci” nella Sala consiliare, per discutere un unico punto all’ordine del giorno, cioè un debito fuori bilancio, ma anche diverse interrogazioni e interpellanze da parte dei consiglieri comunali all’Amministrazione. La situazione della sicurezza pubblica, soprattutto dopo i numerosi casi di furti ai danni dei piccoli esercenti anche del centro cittadino, citando anche il problema della chiusura della Sottosezione della Polizia Stradale a Barletta nella domanda di attualità del consigliere Basile (Adesso puoi). La consigliera Campese (Sinistra Unita) ha chiesto affinché vengano divulgati i verbali relativi all’accertamento della Guardia forestale riguardo al tragico e selvaggio taglio degli ulivi nell’area dell’ex cartiera.

Si è passati alla discussione del punto all’ordine del giorno (“Riconoscimento e presa d’atto debito fuori bilancio derivante dalla sentenza del Tribunale penale di Trani n. 2920/2015 – II parte Servizio Autonomo Contenzioso e Legalità). Il provvedimento è stato adottato con 21 voti favorevoli. Di qui in poi il nulla: si è tentato di affrontare le interrogazioni dei consiglieri, troppo numerose, ma il numero legale è venuto a mancare a poco alla volta fino allo scioglimento completo, con solo 10 presenti. Lo spettacolo andato in scena ieri non può dirsi edificante, come purtroppo spesso accaduto durante questi anni, “vergognoso” come l’hanno definito i pochi presenti. Le interrogazioni superavano di gran lunga la trentina, cosa assurda questa certamente contrastante con il Regolamento del Consiglio comunale che obbliga alla discussione delle interpellanze dei consiglieri entro un mese dalla loro presentazione, in caso di non inadempienza queste sarebbero dovute essere discusse al primo punto all’ordine del giorno del successivo Consiglio. Ciò non è avvenuto, come dimostrato dalla presenza d’interrogazioni risalenti addirittura a tre anni fa. Ci sono certamente delle responsabilità in questo da parte della Presidenza, ma anche degli assenti consiglieri visto che il ritardo si accumulerà, come già spesso è accaduto. Della maggioranza erano presenti solo poche unità di consiglieri: del Partito Democratico, partito di maggioranza relativa, oltre al sindaco e alla Presidente del Consiglio comunale c’era solo la consigliera Damato. Si è bocciato nei fatti, facendo mancare il numero legale, il tentativo forzato della presidente Peschechera di risolvere questo ritardo ‘tutto in una volta’, forse cercando di “nascondere polvere sotto il tappeto”.