Cantina Sperimentale di Barletta

Etica della cittadinanza è il termine giusto per definire l’intenzione con cui il Comitato spontaneo, a cui hanno aderito molte associazioni della città, ha deciso di organizzare una Tavola rotonda dal tema “La Cantina sperimentale di Barletta: storia e prospettive di riqualificazione” per venerdì prossimo alle 18:45 presso la Sala rossa “Vittorio Palumbieri” del Castello, proprio (purtroppo) in concomitanza con la seduta di Consiglio comunale. Ieri mattina si è svolta, presso la Comunità di Sant’Antonio, la conferenza stampa di presentazione dell’evento che si propone di informare e sensibilizzare la popolazione cittadina alle tante problematiche che riguardano la tradizionale istituzione enologica di Barletta.19022788_10211657632689784_384678993_o

La presidente della sezione barlettana “Mons. S. Santeramo” di Storia Patria per la Puglia, Antonietta Magliocca, e Ester Larosa, dell’associazione “CTG-Leontine” hanno ripercorso i passi compiuti in questi mesi dal Comitato con vari incontri e passaggi istituzionali, soprattutto da parte del Comune con il sindaco Pasquale Cascella. Una lotta per la tutela di un Ente che dal 1879 ha svolto la propria attività di ricerca come fiore all’occhiello dell’intero Meridione, che com’è noto è stata inglobata nella sede di Turi del CREA UTV. La chiusura definitiva della sede barlettana è avvenuta a marzo del 2016, ma già da qualche anno non era più in funzione; ma qui si tratta soprattutto del ripristino identitario del territorio: oltre all’importante legame con il tessuto agricolo-lavorativo, è necessario parlare del patrimonio storico, bibliografico (circa 5000 testi), artistico (ricordiamo l’importante collezione di quadri dell’artista barlettano De Stefano). Necessaria la discussione sulle possibilità di rivalutazione di un pezzo della nostra storia economica e sociale, tracciando un percorso di continuità culturale. Finora la promessa delle importanti donazioni bibliografiche e artistiche al Comune di Barletta, proprio grazie all’interessamento del Comitato, tuttavia la messa in sicurezza del Patrimonio librario non è stata ancora realizzata praticamente “in mancanza di atti giuridici che attestino il passaggio di proprietà”.

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