L’1 agosto, nella Sala Giunta del Palazzo di Città in Barletta si è riunita la commissione giudicatrice per l’assegnazione della borsa di studio “Sabino Castellano e Canne della Battaglia: l’uomo, lo studioso, l’archeologo“, bandita dalla Società di Storia Patria per la Puglia, sez. “S.Santeramo” di Barletta, in collaborazione con il Comune di Barletta. La borsa di studio sarà legata alla memoria di Sabino Castellano, giusta volontà della famiglia Castellano, finanziatrice della borsa, nella ricorrenza della intitolazione del piazzale dell’Antiquarium di Canne.

«E’ questa un’occasione – scrive Antonietta Magliocca, presidente della SSPP sez. “S.Santeramo” di Barletta– per implementare la conoscenza su uno dei protagonisti della storia più recente del sito archeologico: Sabino Castellano, figura di studioso, curioso e versatile, interessato alla individuazione del luogo dove si sarebbe svolta la celebre battaglia, narrata dallo storico Polibio che egli predilige fra le altre fonti. Gli studi del prof. Sabino Castellano partono dal 1919-20 e si prolungano fino al 1932 sulla base di un’attenta ricostruzione delle fonti storiche e letterarie. Il rigore scientifico del suo lavoro fu apprezzato dall’Accademia Nazionale dei Lincei che ritenne meritevole di pubblicazione la sua tesi di laurea sulla “Topografia della battaglia di Canne”. Supportato, anche – negli anni 1923-24 e, successivamente, nel 1930 – dall’Associazione degli Amici dell’arte e della storia barlettana, lo studioso diresse nel 1930 le sue ricerche archeologiche verso la collina di Canne. Le sue indagini si interruppero nel 1932 quando, per motivi di lavoro, lasciò Barletta per trasferirsi in altra sede. Intanto il Comune di Barletta, grazie agli scavi di Sabino Castellano e al supporto degli Amici dell’arte e della storia barlettana, si orientava verso l’acquisto della collina di Canne, progetto realizzato qualche anno dopo.

Il personaggio Sabino Castellano si impone per le tante sfaccettature: è l’uomo che riveste responsabilità professionali – ricopriva il ruolo di preside di un istituto superiore a Genova. E’ lo studioso che, interrotte le ricerche archeologiche, continuò gli studi di glottologia che gli consentirono di tener saldo il suo legame con Barletta. Partendo dai miti greci e dalla 1^ colonizzazione della Magna Grecia, egli ipotizza la diretta derivazione di larga parte del dialetto barlettano dal greco antico: dunque “archeologo dei luoghi e delle parole”. La borsa di studio, generosamente offerta dalla famiglia Castellano, costituisce un importante punto di partenza per la rivalutazione di questo personaggio. Destinata ad un giovane studioso, salda la memoria del passato alle future ricerche, ponendosi come un’occasione per avviare una nuova stagione di studi sull’importante e celebre sito archeologico».