Lo tsunami è arrivato, un po’ in ritardo rispetto al 2013 in cui era partito, travolgendo l’intero sistema politico-elettorale italiano e anche della città di Barletta. Primo partito su tutto il territorio nazionale è il Movimento 5 Stelle, che è secondo solo alla coalizione di centrodestra, dove il partito di Berlusconi cioè Forza Italia perde il suo primato cedendolo alla Lega di Salvini.
I risultati nella Città della Disfida superano di gran lunga la media nazionale, attribuendo anche qui l’esplosione elettorale di consensi per il Movimento 5 Stelle superando sia alla Camera che al Senato il 46% dei voti, facendo stravincere i candidati pentastellati all’uninominale. Per la Camera si afferma il candidato on. Giuseppe D’Ambrosio di Andria, risultato (ri)eletto in tutto il collegio elettorale di riferimento; ottima performance per il professore barlettano Ruggiero Quarto, trionfando all’uninominale del Senato con il 45,5% dei voti, riuscendo a battere l’oltre 33% dell’on. Sergio Silvestris di Forza Italia, sempre per il Senato. E a lasciare ai nostri microfoni le dichiarazioni di soddisfazione per l’ottimo risultato conseguito dal Movimento è proprio Quarto: «Ci attendono tempi nuovi e l’obsoleta, deleteria “politica del potere” sarà sostituita dalla “politica della Condivisione e del Servizio”, laddove ognuno di noi sarà coprotagonista di un cambiamento epocale: la politica della gente per la gente. Sono commosso da tale esperienza favolosa e il mio cuore è in festa».
La Puglia, come del resto quasi la totalità del Mezzogiorno d’Italia, ha visto l’affermazione del M5S con un sonoro 43,8% al Senato e il 44,6% alla Camera, contro il 14% del Partito Democratico pugliese di Michele Emiliano. Buone notizie pare arrivino anche per gli altri candidati barlettani nel proporzionale al Senato, Assuntela Messina (PD) e Dario Damiani (Forza Italia), ma per la conferma di queste bisognerà attendere la distribuzione dei seggi per il proporzionale che ricordiamo essere un terzo del Parlamento.