Diventerà un cortometraggio lo spettacolo teatrale Rose Spezzate, dell’attore barlettano Christian Binetti. Un’opera che racconta la violenza sulle donne con uno sguardo indagatore e penetrante, sino ad arrivare a dare voce all’anima umana. Nelle scorse settimane rappresentato a Barletta, in una serata di grande successo e commozione, Rose Spezzate si appresta ora a diventare un docufilm, con la regia di Sebastiano Rizzo. Abbiamo intervistato l’ideatore e la mente creativa che ha dato vita tre anni fa allo spettacolo Rose Spezzate, Christian Binetti, per farci raccontare in anteprima tutti i dettagli sul film documentario, che verrà girato prossimamente a Barletta.

Rose Spezzate diventerà un cortometraggio, che verrà realizzato dal laboratorio cinematografico di Barletta come e quando è nata l’idea?

«Ad ottobre dell’anno scorso un’organizzatrice di eventi, Lucia Dipaola, mi ha contattato perché aveva un’idea, quella di creare un’accademia come quelle del cinema di Roma, proprio qui a Barletta. Per farlo aveva bisogno di un’associazione, di un insieme di mano d’opera, di gente che avesse forza e voglia di fare sul territorio, così è nato il nostro laboratorio cinematografico, che sarà la fucina per la realizzazione di un cortometraggio ispirato al mio spettacolo teatrale contro la violenza sulle donne».

In che modo avete sviluppato il progetto del laboratorio cinematografico?

«Una volta creato il nostro contenitore e creatore culturale, abbiamo scelto insieme 18 protagonisti da tutta la Puglia che hanno accettato di incontrarsi una volta al mese per un weekend di preparazione sul progetto, guidati da Sebastiano Rizzo, celebre regista romano, che è stato tra i candidati al David di Donatello 2018. Lo abbiamo contattato ed ha accettato di sposare immediatamente la nostra causa. Ora ci incontriamo una volta al mese e nel nostro gruppo forbito ci sono persone dai 18 ai 60 anni, professori, aspiranti attori, cantanti. Così è nato il laboratorio cinematografico con un programma didattico come quello delle migliori accademie. A dicembre scorso c’è stato il saggio finale del primo progetto ed è lì che è arrivata la richiesta di continuare l’accademia. L’idea è piaciuta sia agli stessi iscritti al laboratorio che a Sebastiano Rizzo, così mentre eravamo a cena cercando l’ispirazione per realizzare un secondo prodotto cinematografico, abbiamo deciso di ispirarci proprio a Rose Spezzate. Lo scorso 18 marzo i partecipanti all’accademia hanno accettato la sfida, dopo aver visto lo spettacolo teatrale in scena, pieni di commozione».

Come avverrà il passaggio da spettacolo teatrale a cortometraggio?

«La sceneggiatura per adattarsi al prodotto cinematografico è ovviamente cambiata, con l’inserimento di diversi ruoli per dare spazio ai 18 protagonisti, ma i versi e le parole resteranno le stesse di Rose Spezzate spettacolo teatrale. Nel documentario ci sarà una chiusura differente, con giochi in camera buia, alcune scene saranno davvero forti, ma a differenza dello spettacolo teatrale saremo davanti ad un giudice vero. Il vero e proprio finale, resterà lo stesso di Rose Spezzate lo spettacolo, con quella domanda aperta “Ci sarà mai una fine?” che servirà a far scattare una reazione ed una risposta nello spettatore che a noi piace sempre partecipe e riflessivo».

Barletta sarà protagonista come città del cortometraggio di Rose Spezzate?

«Gireremo da giugno e tutte le location saranno barlettane con una troupe barlettana, proprio perché vorrei che questo spettacolo rispecchi la forza del comune di Barletta, dei suoi cittadini. Desidero e spero possa essere un modo per far abbracciare diverse realtà all’interno di una stessa causa. Il tutto per creare un prodotto che possa poi girare nelle scuole, nei centri antiviolenza».

Qual è il prossimo obiettivo artistico che vi attende dopo questo?

«Proprio negli scorsi giorni, con il laboratorio Giulia e Rossella, abbiamo deciso di creare uno spettacolo contro il bullismo. Diverse realtà dello stesso quartiere di Barletta, hanno fatto rete contro un fenomeno sempre più frequente, per combatterlo con sensibilizzazione ed arte».