Incantevole e ricco di fascino, il trabucco era uno dei punti di riferimento della storia antica di Barletta, città marinara a tutti gli effetti, dalla cultura all’enogastronomia, sino allo stile di vita e alle attività lavorative. Ad oggi solo un cumulo di travi sul “braccio”, il trabucco di Barletta era uno dei più celebri in regione, fiorente ed attivo a lungo, rappresentava un importante luogo di ritrovo e soprattutto di lavoro.

Ricchi di un sapore autentico i trabucchi sono attualmente numerosi in Puglia, molti sono sopravvissuti grazie ad attente ed accurate opere di restauro, volte a mantenere quelli che sono dei veri e propri simboli del patrimonio culturale e folcloristico delle città affacciate sul Mediterraneo. La città della Disfida possedeva anticamente ben quattro trabucchi, di cui ne resta soltanto uno, quasi del tutto in rovina a causa delle intemperie.

Moltissimi ricordano ancora l’epoca in cui al trabucco si praticava la pesca, intorno agli anni ’60 quando il luogo era un punto di riferimento in primavera per lo strascico delle alicette, in dialetto barlettano chiamate appunto “trabucchi”, in quanto venivano pescate con l’uso di questo antichissimo macchinario. Il magico suono che i pescatori producevano per richiamare i pesci verso il trabucco, appartiene ad un’epoca lontana piena di sapore e tradizione.

Il trabucco, in dialetto “travocco”, trae il suo nome dal latino “trabs” appunto “trave”, “legno”. Furono i fenici ad inventare questo marchingegno ed il primo uso in Italia si ritrova intorno al diciottesimo secolo d. C.. La struttura con una piattaforma protesa sul mare si definiva con due bracci, solitamente di Pino d’Aleppo, che sostenevano l’enorme rete. Lo scopo di questo macchinario direttamente posto sulle acque del mare era quello di consentire una pesca sempre proficua, non soggetta alle condizioni meteo del mare; fu definito “ragno di mare”.

Attualmente il trabucco barlettano dovrebbe essere protagonista di una rivalutazione, con la costruzione di un museo didattico, che dovrebbe incentrarsi sulla storia marinara della città.