Un altro weekend di fibrillazione, mentre i giorni che separano dalla deadline sull’iscrizione iniziano ad assottigliarsi sul calendario. Quella del Barletta 1922 ha assunto i contorni di una corsa contro il tempo. Condotta da una società dimissionaria dallo scorso 1 aprile e da un club dalla storia quasi centenaria al quale nessun imprenditore con un progetto concreto si è avvicinato negli ultimi tre mesi. Partecipare al prossimo campionato di Eccellenza è la priorità, ma la situazione appare tutt’altro che semplice: al comunicato stampa emesso dall’Audace Barletta, altra società cittadina militante in Promozione e pronta a chiedere il ripescaggio nella categoria più importante, nel quale si individuava nella società del Barletta 1922 “l’assenza di volontà ad avviare un progetto in comune”, che avrebbe visto la prima squadra della città militare in Eccellenza e l’Audace in campo con una rosa formata da giovani talenti cittadini e responsabile del settore giovanile, non sono arrivate risposte ufficiali da parte dei dimissionari Mario Dimiccoli, Vincenzo Bellino, Walter Dileo e Pino Pollidori.

Intanto, mentre a Palazzo di Città si registra l’arrivo di una delegazione di tecnici del Coni per illustrare il progetto esecutivo per l’agibilità totale dello stadio Cosimo Puttilli, casa del Barletta Calcio inagibile da maggio 2015, il vero rischio per i colori biancorossi è di vedere il titolo sportivo rimesso nelle mani dell’amministrazione comunale, per la terza volta negli ultimi quattro anni. Una pellicola che si ripete, in un altro luglio nel quale la ricerca di serenità resta la parola d’ordine.