Se ci si immedesima in un cane, i disagi della vita di città sono ben evidenti dalla lettura della storia appena raccontata. Se poi considerassimo il punto di vista dei proprietari di animali, i disagi appaiono ancor più evidenti». Prende il via con queste parole una lettera aperta di ENPA Barletta. «È vero, chi ama un cane lo fa a prescindere dalle comodità, perché se si sceglie consapevolmente e con amore di occuparsi di una vita, non ci saranno difficoltà che non si affronteranno per il proprio compagno non umano. Tuttavia è giusto sottoporre le famiglie che hanno un animale allo stress dovuto alla mancanza di servizi per i loro stessi amici a quattro zampe? Naturalmente la risposta è superflua. Invece, non sono superflue, e dovrebbero ricevere maggiore attenzione da parte delle istituzioni locali e non, gli effetti dell’assenza di servizi per i detentori di animali; effetti che possono essere molteplici». 
«A tutta una serie di obblighi/doveri a cui i detentori di animali devono attenersi, non corrispondono, purtroppo, privilegi, ma neppure il riconoscimento di diritti basilari. Tutto ciò crea forti disagi che a volte sfociano in qualcosa di più grave del non poter fare una piacevole passeggiata in un parco.
Ad esempio, si pensi al cane che diventa antisociale poiché non abituato a condividere con i suoi simili spazi pubblici a ciò dedicati (perché inesistenti), con la conseguenza che il cane antisociale si relazionerà male con gli altri cani, sia quando si troverà in un condominio che quando sarà in piazza o sulla pubblica via. Il cane ingestibile o difficilmente gestibile potrebbe poi sottoporre involontariamente il suo proprietario ad uno stress tale da fargli commettere il deprecabile atto dell’abbandono (che è un reato). Infine, l’abbandono avrebbe un effetto a cascata su tutti i cittadini a causa dell’incidenza sul tasso di randagismo e quindi sulla spesa pubblica. Quindi la realizzazione di servizi, almeno di base, per i proprietari di animali, non è solo una scelta moralmente giusta, ma è anche un atto opportuno da un punto di vista politico e amministrativo, dato l’elevato numero di proprietari di animali che risiedono a Barletta.
È giusto, anzi giustissimo avere degli obblighi e delle responsabilità nei confronti del proprio animale, dei propri concittadini e di tutta la collettività, ma ciò che non è giusto e ignorare i bisogni e i diritti di quei proprietari di animali e degli animali stessi».

«Almeno un paio di aree dog ed un tratto di spiaggia attrezzato dog friendly per ciascuna delle litoranee potrebbero essere un buon punto di partenza e dare dimostrazione della presenza di un senso civico al passo con i tempi.  E ALLORA SU, CHE VOGLIAMO FARE? VOGLIAMO INIZIARE ANCHE PENSARE ANCHE A QUELL’ALTRA PARTE DI CITTADINI (E SONO TANTI) CHE HANNO DEI DIRITTI IN QUANTO PROPRIETARI DI ANIMALI?»