Già negli ultimi anni l’intero complesso della Concattedrale di Barletta, Basilica di Santa Maria Maggiore, è stata oggetto di numerosi interventi di restauro, come quelli che hanno riguardato il corpo centrale dal 1981 al 1996; adesso si è giunti al lotto riguardante la sua torre campanaria: è partito il cantiere per i lavori radicali necessari di consolidamento e restauro. Il costo dell’operazione di 600.000 euro, finanziato per il 60-70% dall’8×mille della Chiesa Cattolica che attraverso i contributi della CEI si occupa anche della valorizzazione dei beni culturali; la parte restante sarà a carico dell’Arcidiocesi di Barletta-Trani-Bisceglie. I lavori di recupero dovrebbero concludersi entro un anno, come ci ha spiegato mons. Angelo Di Pasquale, che ha seguito l’iter, essendo il canonico della cattedrale fino allo scorso 31 agosto. Torneranno, così, a suonare le antiche campane, silenti da oltre 40 anni.71041535_960300294303270_4840268666161332224_n

La costruzione originaria del Campanile risale circa alla metà del XII secolo; appoggiato sul primo terzo anteriore della facciata settentrionale della chiesa, ad esso si poteva accedere attraverso una porta sotto l’arco, attualmente murata (oggi si può accedere dall’interno della chiesa). Alto 43 metri, poggia sopra un arco a sesto acuto, su cui s’innalzano ben cinque piani con quattro affacci con monofore, bifore e trifore. Certamente in questo periodo resterà coperta l’immagine a cui sono molto legati i cittadini di Barletta, della “Vergine orante” con le mani sollevate in atto di preghiera: un bassorilievo della fine del Quattrocento che si trova proprio sotto il campanile.