Trent’anni sono passati dalla conclusione del “Secolo Breve”, come lo definì lo storico britannico Hobsbawm, con la fatidica Caduta del Muro di Berlino. Ieri pomeriggio, presso la libreria Mondadori di Barletta, si è svolto un momento di riflessione e ricordo di quel 9 novembre 1989 quando la storia internazionale è cambiata in maniera sostanziale; il dibattito è stato animato dal prof. Ugo Villani, già docente universitario di Diritto internazionale e dell’UE, e dal sindaco Mino Cannito. A moderare l’incontro il giornalista Giuseppe Dimiccoli. A fare gli onori di casa, ha introdotto l’incontro Giuliana Damato.mondadori

In realtà, questo è stato il giusto adempimento ad una norma di legge, la 61/2005, che istituisce il cosiddetto “giorno della libertà” affinché ci fosse una corretta diffusione della memoria di un evento di un passato non troppo lontano. I protagonisti di quella storia sono cambiati, le situazioni interne agli stati sono cambiate, l’economia globale è cambiata, ma in comune resta quella drammatica cupidigia che governa il mondo ancora oggi. Interessante il riferimento di Cannito ai «muri immateriali» che hanno bisogno, ancora oggi, di essere abbattuti, per cui non possiamo abbassare la guardia. Anche il nostro Consiglio comunale ha recentemente approvato all’unanimità una delibera, recependo l’indirizzo della campagna nazionale promossa dal Coordinamento degli enti locali per la pace e i diritti umani e prendendo spunto dall’evento epocale della caduta del Muro di Berlino. Eretto nel 1961, nelle intenzioni del regime comunista della DDR doveva durare almeno cento anni, ma fortunatamente il suo abbattimento, quasi casuale, ha determinato un’accelerazione improvvisa degli avvenimenti, culminata con lo smembramento dell’Unione Sovietica di Gorbaciov nel 1991. Villani si è soffermato anche nel descrivere le conseguenze, come la creazione della moneta unica Euro (processo avviato nel 1992 con il Trattato di Maastricht), oltre che la “prematura” fine dell’Unione Sovietica e la conseguente nascita di realtà nazionali ex sovietiche, producendo una nuova ondata migratoria dall’Est, iniziando a porre la questione del confronto culturale con realtà fino a quel momento diverse. «Non quindi una fine della storia – ha stigmatizzato Villani – come aveva profetizzato Fukuyama, ma aprendo ad una serie di corsi e ricorsi storici».

La fine del dualismo politico, che ha posto termine anche alla lunghissima “Guerra Fredda”, ha, paradossalmente, creato una generale situazione di scompenso, aprendo ad altre logiche guerrafondaie, di cui ancor’oggi siamo testimoni (vedi Siria). Il momento di ricezione di questa “sicurezza della libertà”, generata dal Crollo del Muro, veniva sottolineata dalla presenza in Vaticano di Papa Giovanni Paolo II, che ha proposto quella “terza via” per la pace globale. Terza via, o quarta o quinta, che oggi viene riproposta a gran voce da Papa Francesco, nei suoi più ampi contenuti, spesso non ascoltato e anzi contenuto politicamente. Proposta dal prof. Villani e applaudita dal sindaco Cannito, la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre che, in quanto promotrice della Commissione parlamentare contro l’antisemitismo e ogni forma di istigazione all’odio, è diventata oggetto di un muro di attacchi d’odio per cui è le stata assegnata la scorta delle forze dell’ordine.