Una storia d’amore indissolubile, che ha sfidato coraggiosamente i confini inesorabili della vita e della morte, sfondando qualsiasi barriera spazio-temporale. Parliamo del commovente “miracolo d’amore” di Giovanni Sfregola, 91 anni, ed Eugenia Cavaliere, 85. Per uno strano scherzo del destino, o forse per una precisa volontà dei loro cuori, si sono ricongiunti nella casa del Signore nello stesso giorno, il 29 novembre, a distanza di poche ore l’uno dall’altra. Sposati felicemente dal 26 dicembre del 1955, dal loro matrimonio nascono ben quattro figli. A raccontarci di loro, orgogliosamente e con un velo di commozione, è la nipote Clara, che ha ricordato il virtuoso esempio che i suoi nonni hanno rappresentato: «E’ stato un grande amore. Si sono conosciuti perché vivevano entrambi in via Milano. Sono stati per noi un esempio di onestà e di altruismo, erano due persone generose e disponibili. Amavano molto la famiglia». Un legame che ha fatto proprio l’insegnamento “in salute e in malattia”, senza esitazioni.

Giovanni proveniva infatti da una lunga malattia e degenza, periodo durante il quale Eugenia lo ha accudito scrupolosamente e senza abbandonarlo mai, dedicandosi alle cure del marito anima e corpo, fino all’esalazione dell’ultimo respiro. «Mia nonna è stata un vero esempio di donna – ha proseguito Clara – forte, testarda, pronta a tutto per il marito. Mio nonno invece è stato un grande lavoratore, ha lavorato nei campi, nonostante la malattia che da vent’anni lo attanagliava. Due forze della natura, nel vero senso della parola. Hanno insegnato tanto a tutti noi». La mattina del 29 novembre Giovanni lascia i suoi cari, uniti nel dolore e raccolti intorno a lui per l’ultimo saluto. Ovviamente è accanto al marito anche Eugenia, che gli sussurra silenziosamente qualcosa nell’orecchio che nessun altro riesce ad udire. Poche ore dopo, nel primo pomeriggio, si abbandona anche lei al viaggio per quel misterioso mondo ultraterreno, forse proprio in cerca del suo compagno di vita. Una storia pregna di romanticismo, di stupore, di consolazione nella sofferenza. Eugenia e Giovanni sono stati l’emblema di un amore pienamente vissuto, dapprima nella dimora che per 64 anni è stata custodia della loro vita, e che adesso continua a pulsare nella dimora celeste. Per loro non è esistito il monito “finché morte non ci separi”. Nemmeno la morte ha osato sciogliere l’indissolubile.

 

A cura di Carol Serafino