Si è svolta a Roma presso la Sala Cinema del Palazzo delle Esposizioni la manifestazione di premiazione del Premio Franco Solinas 2019 dedicato alla Migliore Sceneggiatura. La serata è stata dedicata allo sceneggiatore Mattia Torre con la proiezione del film “Piovono mucche” – vincitore del Premio Solinas 1996 – scritto da Mattia Torre, Filippo Bellizzi, Marco Damilano, Massimo De Lorenzo, Marco Marafini, Luca Vendruscolo, diretto da Luca Vendruscolo e prodotto da Gianluca Arcopinto. I premi sono stati consegnati dalla Giuria, da Francesco Solinas (Presidente Onorario), Luciano Sovena (Presidente Roma Lazio Film Commission), Clara Tosi Pamphili (Vicepresidente Palazzo delle Esposizioni) e Lorenzo Mieli (produttore Wildside).
Gli Autori dei 9 progetti finalisti, che hanno superato la seconda fase del concorso hanno incontrato i Giurati della prima fase e sviluppato la prima stesura della sceneggiatura. Le sceneggiature sono state valutate dalla Seconda Giuria composta da: Maurizio Braucci, Linda Ferri, Silvia Napolitano, Paola Randi e Luca Vendruscolo che, dopo un’appassionata discussione, ha deciso di assegnare ex-aequo il Premio Franco Solinas Migliore Sceneggiatura di 9.000 euro a:

“ARRUSI” di Luca Maria PICCOLO e “L’ESTATE DELLA SVOLTA” di Luca GIORDANO
con le seguenti motivazioni:
“Arrusi per aver raccontato con immagini di immediata forza visiva una vicenda reale drammatica e poco nota di discriminazione. Per l’efficacia della commistione linguistica tra italiano e dialetto nel tratteggiare personaggi estremi e lussureggianti, portatori di una disperata vitalità”.
“L’estate della svolta per essere riuscito a raccontare come, sotto una storia di disagio, solitudini e periferie, scorra un grande fiume incandescente di emozioni, traumi sepolti, turbamenti e passioni. E per averlo fatto con una scrittura cinematografica fluida e piena di ritmo, che esalta il racconto e i personaggi.”
La Borsa di Studio Claudia Sbarigia di 1.000 euro, dedicata a premiare il talento nel raccontare i personaggi e l’universo femminile, ex-aequo a:
“ALICE” di Eleonora BORDI e Giulia Camilla PACE e “L’ESTATE DELLA SVOLTA” di Luca GIORDANO
con le seguenti motivazioni:
“Alice per averci portato nell’universo colorato e irriverente di Masha/Alice, una bambina che lotta contro un mondo di adulti spaesati e irresponsabili con la forza di un immaginario dove tutto è possibile, e con un’irresistibile ironia”.
“L’estate della svolta per aver costruito un personaggio femminile spiazzante e originale: Luciana è una donna divisa tra un dolore atroce e un violento bisogno di vivere, e ci fa scoprire come due sentimenti così opposti possano convivere e completarsi, suscitando un’empatia fortissima e piena di tenerezza.”
La dotazione dei Premi della prima e della seconda fase del concorso è messa a disposizione dalla SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.
La Giuria della Prima Fase del Premio Franco Solinas 2019 è composta da: Enrico Audenino, Mariangela Barbanente, Giulia Calenda, Teresa Cavina, Salvatore De Mola, Graziano Diana, Silvia Ebreul, Alessandro Fabbri, Valentina Gaddi, Filippo Gravino, Guido Iuculano, Marcello Izzo, Laura Luchetti, Ilaria Macchia, Michele Pellegrini, Barbara Petronio, Laura Pugno, Domenico Rafele, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo, Roberto Scarpetti, Lisa Sultan, Massimo Torre, Lorenzo Vignolo, Stefano Voltaggio.

BIO:

Luca Maria Piccolo nasce a Barletta nel 1989. Formatosi tra Milano (Politecnico di Milano) e Londra (University of the Arts London) nel mondo della comunicazione, lavora per diversi anni come regista pubblicitario per alcune case di produzione milanesi. Successivamente si sposta a Toronto, dove collabora con produzioni cinematografiche e pubblicitarie e con l’ICFF, il festival del cinema italiano in Canada. Da diversi anni si dedica alla scrittura e regia di cortometraggi apprezzati nel circuito dei film festival internazionali. Tra questi, il suo “113” vince una menzione speciale della giuria dell’I LOVE GAI, il festival dei giovani autori italiani presso la Mostra del Cinema di Venezia.

L’OPINIONE

“Ogni storia trova una voce per essere raccontata in un film – spiega Piccolo – quando ho scoperto, quasi per caso, le vicende degli omosessuali catanesi confinati sull’isola di San Domino delle Tremiti, ho immediatamente pensato che questa storia fosse adatta ad esser raccontata dalla mia voce di giovane autore pugliese, orgogliosamente omosessuale. Si tratta di un singolare capitolo, purtroppo ancora sconosciuto a molti, della storia del nostro Paese. Quando ho provato a ricostruirlo attraverso un’estensiva ricerca che ha incluso la consultazione delle numerose cartelle biografiche dei confinati presso l’Archivio Centrale dello Stato, è scattato qualcosa in me. Ho cominciato a sviluppare un legame emotivo non solo con la vicenda in sé, ma, e soprattutto, con i suoi personaggi. Di molti degli “arrusi” di San Domino conosco le storie personali, i legami familiari, le gioie e i dolori che hanno segnato le loro vite prima e durante il confino. Conosco le loro facce, quelle delle foto sbiadite nei loro fascicoli impolverati. Conosco i loro occhi, conosco i loro sguardi impauriti subito dopo l’arresto. Non ho mai visto, ma riesco a immaginarli bellissimi, i loro sorrisi su quell’isola speciale. Un’isola che pare ancora indecisa se conservare la memoria di una prigione o elevarsi a simbolo di libertà”.