Le indagini per risalire alle cause dell’incendio che all’alba di domenica ha distrutto l’azienda Dalena Ecologia di Barletta, specializzata nel trattamento di rifiuti per la produzione di combustibile solido secondario, proseguono sotto il coordinamento del pm della Procura di Trani Mirella Conticelli. L’area interessata dal rogo è stata posta sotto sequestro e sono in corso le analisi delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza della zona. Non è quindi esclusa la matrice dolosa dell’incidente.

Parallelamente vanno avanti le attività di verifica dell’impatto ambientale provocato dalla densa coltre di fumo nero originata dalle fiamme che per circa 24 ore ha invaso l’area industriale di via Trani raggiungendo anche le città limitrofe. Il campionatore di polveri totali sospese installato dall’Arpa nel comprensorio artigianale di via Callano a circa un km dal luogo dell’incendio ha terminato ieri mattina le sue rilevazioni. I filtri sono stati acquisiti ed inviati al Polo di Specializzazione Microinquinanti di Taranto.

Ora si attendono le analisi sulla possibile presenza di diossine nell’aria che, promettono dall’Arpa, saranno eseguite nel più breve tempo possibile. Si è intanto preso atto delle rilevazioni eseguite dai tre punti di monitoraggio al momento attivi nel comune di Barletta, tutti sopravento rispetto al luogo dell’incendio. Sia la stazione fissa di via Casardi che i laboratori mobili collocati nel parcheggio dell’Ipercoop di via Trani e nella scuola Moro di via Dimiccoli hanno registrato concentrazioni di Pm 10 e Pm 2,5 inferiori rispetto ai valori limite stabiliti dalla legge.

Nella relazione inviata alla Asl Bat e al Comune di Barletta, ed in attesa di ulteriori approfondimenti, l’Arpa Puglia suggerisce di sospendere l’attività di raccolta dei prodotti ortofrutticoli nel raggio di 2 km dal perimetro della Dalena Ecologia e di programmare il prima possibile il prelievo di campioni di prodotto e di terreno per le successive analisi di microinquinanti organici.

Non si ritiene invece necessario, scrivono sempre dall’Arpa, lo spostamento nella zona adiacente all’azienda del laboratorio mobile attualmente collocato alla scuola Moro, così come preannunciato dall’amministrazione comunale.