Sarà come un simbolico ritorno in Patria, una sorta di riconoscimento, un segno di gratitudine postuma della Francia all’Italia per il prestigio derivatole dalla straordinarietà di illustri cittadini italiani che si sono trasferiti e hanno vissuto Oltralpe e sono sepolti nel cimitero monumentale Père Lachaise di Parigi.

Si tratta dell’iniziativa, non solo editoriale, a cura del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con l’Ambasciata di Francia in Italia, che prevede nella giornata di oggi, 10 febbraio, la presentazione a Roma, presso l’Ambasciata francese, del volume L’Italia del Père-Lachaise. Vies extraordinaires des Italiens de France et des Français d’Italie. Fra questi 59 personaggi illustri, c’è anche il barlettano Giuseppe De Nittis.

Per questo, venerdì 14 febbraio, lo stesso libro, sarà ufficialmente presentato a Bari e a Barletta, città d’origine dell’artista. Alle 16 è prevista la presentazione nel capoluogo, presso la Presidenza della Regione Puglia; alle 20.00 a Barletta, Casa De Nittis, la pinacoteca comunale, nel prestigioso Palazzo Della Marra, ospiterà la presentazione del volume.

Oltre alle autorità civili e istituzionali, al sindaco di Barletta Cosimo Cannito, all’assessore alla Cultura Graziana Carbone e alla dirigente del settore Beni e Servizi Culturali del comune, Santa Scommegna, saranno presenti il Console Generale d’Italia a Parigi, Emilia Gatto; il consigliere del Comites Michele Cioce; il coordinatore del Progetto Père-Lachaise, Francesco Lisetto; la direttrice del Polo museale della Puglia e coautrice della voce del libro su Amedeo Modigliani, Mariastella Margozzi; la dottoressa Francesca Marocchino, professore presso l’IESA Institut d’Etudes Supérieures des Arts a Parigi nonché presidente dell’Associazione Synergia Puglia; l’architetto e designer Amedeo D’Albis e la storica dell’arte Giusy Caroppo. 

Di seguito un estratto biografico del periodo parigino di Giuseppe De Nittis

Si stabilì definitivamente a Parigi nel 1868 e nel 1869 sposò Léontine Gruvelle che seppe trasformare la sua casa nel luogo di incontro dei più noti intellettuali, collezionisti e artisti dell’epoca, da De Goncourt a Zola, da Manet a Degas. Nei primi anni parigini cominciò a dipingere scene di genere in costume, ma abbandonò presto questa tendenza tornando, a seguito di un soggiorno in Italia (1870/1873) impostogli dalla guerra franco-prussiana, a dipingere limpidi paesaggi e assolate marine.

Rientrato a Parigi espose sistematicamente al Salon e ritrasse i ritmi frenetici e i ritrovi mondani della capitale francese, divenendone il celebrato cronista e guadagnandosi l’appellativo di “pittore delle parigine”.

Nel 1874 partecipò alla prima mostra degli impressionisti, allestita nello studio del fotografo Nadar. Nello stesso anno si recò per la prima volta a Londra dove tornò con regolarità fino al 1882. Nella metropoli inglese entrò in contatto con collezionisti e commercianti d’arte, tra i quali il banchiere Knowles, e realizzò straordinarie vedute come Trafalgar Square, Piccadilly e Westminster che gli valsero il grande successo e la Legion d’Onore all’Esposizione Universale di Parigi nel 1878.

Nel 1881 espose al Cercle Des Mirlitons a Parigi un gruppo di pastelli di grandi dimensioni, tra i quali il trittico Alle corse di Auteuil. Nella produzione denittisiana, meritano di essere ricordate, inoltre, le opere eseguite sotto l’influenza dell’arte giapponese, quali Il kimono color arancio, Signora sul divano rosso, Il paravento giapponese e le pitture su ventaglio (quattro di esse conservate presso la Pinacoteca De Nittis a Barletta).

Negli ultimi anni, prima che la morte lo cogliesse improvvisamente a soli 38 anni (il 12 agosto 1884), diede vita a una serie di grandi capolavori: ne sono l’esempio Il salotto della principessa Mathilde, La guardiana delle oche e Colazione in giardino.

Léonce Benedite, per lungo tempo conservatore del Lussemburgo (oggi Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Parigi), lasciò scritto: “Nessuno può immaginare, oggi, di quale straordinaria notorietà godesse, da vivo, questo artista”.