L’analisi in politica è tutto: un aneddoto riguardante il compianto Alfredo Reichlin, storico dirigente del PCI e barlettano d’origine, esortato a tale compito quando assunse la guida dell’Unità del Partito di Palmiro Togliatti. Ieri sera, l’analisi dell’attuale momento storico e delle decisioni politiche assunte dal Partito Democratico in questi ultimi mesi, l’ha illustrata l’on. Gianni Cuperlo a Barletta, presso la Sala Rossa “Vittorio Palumbieri” del Castello, per la presentazione del suo ultimo libro “Un’anima, cosa serve alla sinistra per non perdersi”. Una vera e propria chiacchierata, con il giornalista barese Luigi Quaranta, introdotta da Cinzia Dicorato ed i saluti del segretario provinciale del PD, Pasquale Difazio. L’iniziativa si è inserita nelle attività di campagna elettorale del Partito, in vista delle elezioni regionali di maggio.

Il parlamentare triestino, esponente dell’anima più a sinistra del partito, è rimasto al suo interno come testimone di un passato che necessita di recuperare il suo ruolo, i suoi valori e soprattutto il suo spazio elettorale di cui storicamente si è reso interprete. L’esperienza di questo Governo nazionale, con il M5S che fino a poche settimane prima veniva considerato come avversario principale da battere a tutti i costi (reciprocamente ricambiato dal Movimento di Beppe Grillo): Cuperlo rivela che si è trattato di una «scelta non facile» per il principale partito progressista, che avvolto dai dubbi interni ha deciso di percorrere la via dell’assunzione di responsabilità, peraltro ascoltando le preoccupazioni dei vari governi europei, preoccupati dall’impatto di offrire il fianco ad una destra definita come “la peggiore degli ultimi decenni”. Quindi, nonostante la batosta elettorale del 4 marzo 2018 per il Partito Democratico (la peggiore della storia repubblicana per il principale partito della sinistra), partecipare alla maggioranza giallo-rossa è stato un modo per evitare che l’Italia potesse cadere nelle mani della Destra di Salvini, «uno che aveva chiesto “pieni poteri”, in maniera assurda per una democrazia liberale». Ancora, un’analisi della crisi economica dell’ultimo decennio che ha portato inevitabilmente all’impoverimento della classe media, a cui un partito di sinistra deve saper offrire delle risposte in termini pratici, assolvendo quella “funzione” di partito nazionale di cui aveva parlato lo stesso Reichlin in uno dei suoi ultimi editoriali, forse male interpretato in seguito.

Cuperlo pensa alla questione della dispersione scolastica, che ha percentuali impressionanti in molte zone d’Italia, dovendo rappresentare un’urgenza per un partito che ha raccolto l’eredità di Berlinguer e di Moro: «Abbiamo il dovere di farcela, attraverso la concretezza delle azioni».