Dal 9 marzo la decisione del Premier Conte di dichiarare l’intera Italia una “zona protetta”, unita nella lotta contro il Coronavirus, ha portato i cittadini di Barletta a un drastico cambiamento nelle abitudini quotidiane, che condiziona il nostro stato psicologico. Paura, noia, solitudine, senso di smarrimento e di inutilità sono emozioni comprensibili e diffuse. Proprio per questo il Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi ha emanato un vademecum da seguire per affrontare questo periodo. A questo proposito abbiamo chiesto il parere della psicologa barlettana Ricciardi, che ci illustra dei metodi semplici per abbattere la paura e agire responsabilmente.
«La paura è un’emozione primaria, fisiologica e adattiva, nel senso che ci permette di adattarci agli stimoli dell’ambiente.- ci spiega Ricciardi- Se non avessimo paura, sarebbe impossibile mettersi al sicuro da un pericolo, per cui bisogna accettarla come un sentimento utile alla sopravvivenza. Tuttavia, a volte può condurre a scelte irrazionali, per cui bisogna attuare delle strategie per distanziarsi dai comportamenti disadattivi e adottare quelli più funzionali».
«L’ambiente circostante può distorcere e amplificare la percezione del rischio, per cui bisogna rifugiarsi per quanto possibile dal bombardamento mediatico. Occorre attenersi ai fatti, alle informazioni diffuse dalle autorità e dalle fonti ufficiali, in modo da valutare il problema nella sua reale gravità, senza sottovalutarlo né amplificarlo. Il ministero della salute, l’Istituto Superiore di Sanità e l’Organizzazione mondiale della Sanità ci danno tutte le direttive necessarie per affrontare l’emergenza. Evitare di ricercare compulsivamente informazioni e di diffonderle, specie se poco attendibili, perché si genera una catena incontrollabile di informazioni sbagliate e di panico».
«Dopo aver trovato un equilibrio tra paura e rischio oggettivo e aver adottato le dovute precauzioni, bisogna promuovere lo stesso atteggiamento negli altri e assumere comportamenti pro-attivi. Il Coronavirus è un problema collettivo, per cui bisogna agire responsabilmente e invitare anche gli altri a farlo».
Per quanto riguarda invece le difficoltà nell’adattarsi a un nuovo stile di vita, anche se solo per un periodo limitato, anche in questo caso bisogna riconoscere che si tratta di uno stato d’animo condiviso.
«Chi è costretto a non lavorare può sentire un senso di inutilità. É necessario impegnare il proprio tempo in maniera produttiva, riscoprire le passioni e dedicarsi alle relazioni sociali, soprattutto con le persone che vivono con noi, ma anche con gli amici, raggiungibili facilmente attraverso i social».
Proprio i social network in questi giorni si stanno rivelando particolarmente utili nel promuovere comportamenti virtuosi e nel fare rete, offrendo sostegno a chi si trova in difficoltà. «Alcuni influencer danno consigli su come affrontare le giornate. Ad esempio si possono seguire tutorial di esercizi fisici da svolgere in casa, in modo da mantenere uno stile di vita sano».

Infine segnaliamo che l’Ordine degli Psicologi di Puglia ha messo a disposizione una task force di psicologi che a titolo gratuito offrono consulenze telefoniche alla popolazione. I contatti sono: 347-1108358/ 333-4698723