In occasione dei recenti avvenimenti e della diffusione del Coronavirus sul suolo nazionale, che hanno coinvolto anche la città di Barletta con provvedimenti e disposizioni per contenere il contagio, abbiamo sentito il parere di una madre di due bambine di 4 e 8 anni, Valeria, per comprendere in che modo stia vivendo la situazione nel suo complesso, tra compiti da fare a casa ed impossibilità di uscire.

Come hai appreso del Coronavirus e qual è stato il tuo primo pensiero?

«Ho appreso la notizia del Coronavirus dai mass media quando arrivavano notizie inquietanti dalla Cina il primo Paese in cui questo virus si è diffuso. Non riuscivo a capire come fosse possibile morire a causa di un virus.»

Cosa stai provando come mamma in questo momento?

«Come mamma ho molta paura per le mie bambine perché vorrei proteggerle da questa epidemia dagli effetti ancora sconosciuti, gli ospedali sono affollati e le complicazioni di questo virus portano alla rianimazione o addirittura alla morte. Ho anche paura per me e per mio marito, perché se dovessimo contrarre il virus dovremmo allontanarci da loro e non potremmo proteggerle. Quindi abbiamo deciso di buon grado di seguire le direttive del governo rimanere a casa ed uscire solo per le necessità, come fare la spesa.»

Cosa ne pensi del complesso di quello che sta succedendo in Italia e a Barletta?

«Penso che quello che sta succedendo in Italia si sarebbe potuto forse limitare e circoscrivere dall’inizio con misure drastiche sin da subito per contenere la diffusione del contagio. È chiaro, questa è una situazione nuova, ma la Cina ci aveva dato l’esempio. Anch’io in realtà avevo sottovalutato il problema, sentendo i primi casi al Nord credevo che fosse un problema solo di quella zona e che non sarebbe andato ad incidere sulla mia vita e sulle mie abitudini. Poi giorno dopo giorno arrivavano notizie sempre più allarmanti, di una diffusione veloce del virus fino ad arrivare da noi al Sud. A Barletta fino al giorno prima dell’ultimo decreto del Presidente del Consiglio c’era un clima ancora sereno, si usciva tranquillamente e si portavano i bambini al parco, adesso invece le persone hanno finalmente compreso il pericolo di questo virus, le strade sono quasi deserte e le persone che sono per strada per necessità sono coperte da mascherine e guanti, è una situazione surreale.»

Come stanno vivendo i tuoi figli questo momento?

«Le mie figlie non hanno ben compreso cosa stia succedendo, anche perché sono in un ambiente protetto e non hanno avuto modo di vedere cosa accade intorno a loro: mia figlia di otto anni sa che la scuola è chiusa a causa del Coronavirus, ed in definitiva è contenta perché può stare a casa con la mamma e la sorellina. D’altronde anche io non avevo compreso la gravità della situazione stando in casa, martedì sono andata a fare la spesa nel primo pomeriggio e lo scenario che mi si è proposto è stato davvero da non credere: tutti con mascherina e guanti, tutti distanziati, ci si trattava come “appestati”. Lato scuola il primo giorno è stato molto carino, ogni bimbo ha voluto salutare le maestre e loro hanno risposto ad ognuno di loro. Per quanto riguarda orari e abitudini i bambini li sto facendo dormire un pochino di più tipo anziché alle 7 la sveglia è alle 8:30. Dopo la colazione poi ci si lava e ci si veste, come se si dovesse andare a scuola (comode e con le ciabatte però, della serie senza tanto abbinare gli indumenti) un po’ di gioco e poi due ore di studio per entrambe. Ho impostato così la mattina per evitare che stiano tutto il giorno con il pigiama. Il pomeriggio poi un po’ più free e se ci sono compiti che non hanno finito riprendono a studiare.

Come sta procedendo con i compiti?

«Per i compiti la scuola si è subito organizzata con la didattica a distanza, per elementari, medie e anche dell’infanzia.  Ho due bambine una in terza elementare ed una alla scuola dell’infanzia. Per le elementari la nostra scuola 7° circolo di Barletta si è subito attivata aprendo un link materiale didattico per la didattica a distanza ed i maestri giornalmente inseriscono i compiti da svolgere. Anche La scuola dell’infanzia si è attivata per la didattica a distanza, le maestre di ogni sezione hanno caricato le schede per far lavorare i bambini hanno anche inviato la poesia per il papà, le istruzioni per completare il lavoretto e la canzoncina che avevano incominciato in classe.»

Cosa pensi succederà in futuro?

«Spero vivamente che con queste misure di sicurezza molto restrittive si possa contenere l’epidemia e favorire l’eliminazione di questo virus, per tornare presto alla normalità.»

Ti sei confrontata con le altre mamme?

«Confrontandomi con le altre mamme ho capito che siamo un po’ in affanno non è facile tenere i bambini in casa, adesso siamo solo all’inizio, ci stiamo più o meno tutte attivando con giochi da tavolo, puzzle, disegni, per non parlare dei compiti da scaricare e spiegare ai bambini. Inoltre alcuni professori, parlo di scuole medie, non hanno ben compreso che a casa ci sono i genitori non dei maestri, una mia amica mi ha fatto vedere un disegno da realizzare con gli acquerelli, con delle sfumature di colore che genitori e alunni non hanno idea di come ottenere solo per fare un esempio. Dato che ho ruolo di rappresentante di classe della scuola infanzia, le nostre maestre mi hanno chiesto di realizzare una chat WhatsApp in cui possono parlare con i bambini in modo che ogni giorno possano interagire con i piccoli e mantenere una parvenza di normalità.»