È tornato a riunirsi, sempre in maniera on-line ai tempi del Coronavirus, il Consiglio comunale, convocato in seduta urgente per approvare una delibera d’indirizzo per regolamentare l’attività estrattiva di una potenziale nuova cava. Anche l’orario è stato insolito, riunitosi poco prima delle 20 di ieri terminando a notte fonda, con l’approvazione del documento all’unanimità. Fondamentalmente un monotematico, richiesto dallo scorso Consiglio in particolare dal consigliere di maggioranza Bufo, per far si che il Consiglio si esprimesse entro i 60 giorni previsti dal TAR Puglia. Tale Delibera vuole cercare di rimediare una situazione apertasi già con la precedente Amministrazione nell’aprile del 2018 e che rischia di autorizzare una cava da 10 ettari in contrada le Pozzelle, in agro di Barletta. Il testo è stato anche emendato dal Sindaco, riducendo il diniego di realizzare l’attività unicamente al caso specifico, e non in generale com’era in origine. Nella seduta di ieri è intervenuto anche l’ing. Amedeo D’Onghia, commissario ad acta nominato dal TAR Puglia per il completamento dell’iter. Raccogliamo i commenti di alcuni consiglieri intervenuti ieri sera:

«Abbiamo assistito alla sconfitta della politica – questa la sintesi del messaggio del consigliere di opposizione Doronzo (Coalizione Civica) – dell’interesse pubblico e dell’intera città. Il sindaco, anche in qualità di assessore all’urbanistica, deve spiegare il perché dei ritardi e delle inadempienze su un tema ambientale spinoso come quello del possibile ampliamento della cava. Non posso credere a una sua semplice distrazione. A pesare su questa situazione vi sono anche decenni d’incertezze e il ritardo colpevole nell’approvazione del Piano Urbanistico Generale. Servono regole certe che evitino la speculazione di pochi».

«Nel Consiglio del 3 marzo – interviene il consigliere Mennea (PD) – dissi che era una delibera impresentabile, tanto è vero che la stessa maggioranza fece venir meno il numero legale. La Delibera di ieri non ha nessun valore giuridico, ma il Sindaco si è impegnato personalmente a fare in modo che quell’ampliamento non ci sarà.  Non sono ottimista: né ha presi tanti d’impegni che non ha già mantenuto. Sarebbe un grave danno per la collettività e rimarrebbe una macchia nera nella storia della politica barlettana. Abbiamo sostenuto un indirizzo di cui siamo convinti, lo eravamo anche prima. Laddove il Sindaco non dovesse riuscire a mantenere questo impegno, sarà conclamata un’incapacità manifesta e ne dovrà trarre le dovute conseguenze».

«La Giunta Cascella aveva avallato – così il consigliere Coriolano (M5S) facendo seguito ad intervento molto specifico sulla questione molto tecnica – la possibilità di procedere ad una rettifica cartografica e non ad una variante urbanistica. L’inerzia dell’attuale amministrazione ed in particolare di Cannito ha influito negativamente nel giudizio amministrativo, nominando un commissario ad acta, che eseguirà il contenuto della sentenza. Cannito, nel 2018 aveva contestato la transazione della delibera di giunta di aprile, per la correzione cartografica. A distanza di qualche settimana, Cascella cadde. Una volta diventato sindaco, non ha dato nessun seguito. Anzi, si è trattenuto anche la delega all’urbanistica».