Enzo Campanella

Una Barletta deserta ma sempre emozionante quella ritratta nel vide di Enzo Campanella, videomaker barlettano, che ha pubblicato la sua produzione negli scorsi giorni sui social network. Alle soglie dei primissimi giorni di maggiore libertà all’interno del video si sentono diverse voci, appartenenti alle più disparate generazioni, che parlano del proprio “desiderio”, la prima cosa che faranno dopo la quarantena. Il video porta la firma finale del FIOF e del SIAF, due grandi associazioni nazionali di fotografia e video nate in seno a Barletta alle quali Campanella appartiene.

Come ti è venuta l’idea di realizzare questo video?

«L’idea mi è venuta grazie alle frequenti videochiamate con i miei parenti e amici, in cui si parlava e si rideva della voglia di uscire e di abbracciarci, cose che abbiamo sempre dato per scontato e  sottovalutato fino ad oggi. Data la situazione nella quale stiamo vivendo, possiamo vederci e sentirci solo attraverso lo schermo di un oggetto digitale. Ciò che mi ha colpito veramente, durante questi giorni di quarantena, non sono state solo le tristi notizie del telegiornale per l’emergenza Covid-19, mi hanno colpito non solo i balli e le canzoni dei vicinati, ma anche tantissimo i pianti e le lamentele dei bambini affacciati ai loro balconi, per la voglia di uscire e giocare. Questo mi ha spinto a domandare a grandi e piccoli quale sarà il loro primo desiderio, non appena finirà la quarantena.»

Qual è l’obiettivo di questa tua produzione?

«Il mio intento è stato quello di raccontare che molti gesti quotidiani, da noi sottovalutati o non percepiti, in realtà influiscono sulla nostra vita, come se fossero ossigeno per noi. Non dobbiamo dare per scontato tutti gli eventi giornalieri, ma apprezzare ogni secondo della nostra vita, imprevedibile, come abbiamo avuto modo di vedere in questo periodo.»

Che emozione hai provato mentre realizzavi il tuo video?

«Produrre un video senza la presenza fisica della gente, per me è stato sicuramente molto emotivo. Con il mio lavoro sono abituato ad essere circondato dall’allegria delle persone, filmare i loro volti felici e spensierati. Realizzando questo video solo con i loro messaggi vocali, dai quali emergeva speranza, tristezza e voglia di rivivere la vita in piena libertà, non ho provato emozioni che la gente spesso mi trasmette. Ero triste, provavo una rabbia interiore e mi sentivo impotente.»

Girare per le strade deserte di Barletta per creare le riprese: cos’hai pensato in quei momenti?

«Solitamente Barletta è molto movimentata, vedendola così deserta e soprattutto silenziosa, mi ha spaesato. Effettuando le riprese per la città mi ha fatto capire quanto sia bella la vita tra la gente, tra gli amici e parenti. È stato strano girare per le strade della città, poter osservare i monumenti avvolti da questo silenzio mortale, senza la presenza di altre persone. Vedere determinati luoghi privi di vita,  di solito punto d’incontro per giovani e anziani, mi ha fatto capire quanto la città sia stata travolta da tutta questa situazione, con un cambiamento radicale per gli stili di vita dei suoi abitanti.»

 Che messaggio ti piacerebbe emergesse da questo video?

«Vorrei che le persone grazie al mio video capissero quanto sono importanti i nostri gesti quotidiani, ai quali non abbiamo mai dato tanta importanza. Vorrei che dopo questa emergenza del Coronavirus, la gente desse più valore a ogni piccolo gesto giornaliero, che sia più vera, che rispetti il prossimo, la natura, e che apprezzi ogni secondo della propria vita. Vorrei che il mio video diffondesse speranza, cosa che manca in questo momento, e che ci faccia capire che solo restando uniti vinceremo.»

Ultima domanda: qual è il tuo primo desiderio dopo la quarantena?

«Il mio primo desiderio, appena finirà la quarantena, sarà quello di ricongiungermi con i miei affetti più cari, sarà di ritornare a raccontare, attraverso le mie riprese, le emozioni di tutti, la loro felicità e le loro lacrime nei momenti più belli.»