L’altra faccia della pandemia, meno conosciuta ed enfatizzata rispetto ai pericoli diretti del covid 19, ma altrettanto silenziosa e dolorosa. La solitudine è uno dei mali che accompagna i pazienti ricoverati in ospedale colpiti dal coronavirus e a soffrirne sono anche tutti coloro che affetti da altre patologie non possono vedere i propri cari per le restrizioni imposte dalle normative anticontagio. La donazione effettuata questa mattina all’ospedale Dimiccoli di Barletta vuole abbattere barriere comunicative e sociali insieme. Non tutti, infatti, possono disporre di cellulari o computer di ultima generazione per una videochiamata ai propri parenti ed è il motivo che ha spinto il cardiologo Giuseppe Carpagnano ad organizzare una raccolta fondi online per l’acquisto di tablet da distribuire nei reparti del nosocomio barlettano. Ben 28 gli apparecchi consegnati nelle mani del direttore generale della Asl Bt Alessandro Delle Donne e della direzione amministrativa dell’ospedale.

Ai contributi dei singoli cittadini si somma la generosità messa in campo da istituzioni, associazioni e professionisti impegnati nel sociale. All’acquisto dei tablet hanno partecipato il comando di Polizia Locale di Barletta, la LILT sezione Bat, lo Studio Legale Bruno, l’hotel ristorante Salsello, aziende come la B-Store e la Ethos di Barletta e la Frigotech di Bisceglie. Particolarmente significativo lo sforzo del Patronato Acli Bari-Bat, che ha donato sei apparecchi all’ospedale di Barletta ed altri cinque al Miulli di Acquaviva delle Fonti.

Le distanze si accorciano, il percorso ospedaliero viene vissuto in maniera meno drammatica. Tutto rientra in quel processo di umanizzazione delle cure, dicono dalla Asl Bt, assolutamente indispensabile per migliorare la condizione psicologica dei pazienti.