Cercava un luogo a dimensione d’uomo in cui vivere, con una bella spiaggia e senza troppo stress, il contrario della sua Parigi, bellissima ma troppo grande e caotica.

Questo luogo lo ha trovato dieci anni fa. Da allora Gniccky Ben si è trasferita a Barletta, ha qui i suoi amici, il suo lavoro di insegnante di lingua inglese e francese, la sua vita ideale insomma, tranne che per una cosa, i rifiuti e l’inciviltà di chi li lascia per strada.

Contro tutto questo la professoressa Ben ha ingaggiato una lotta tenace e quotidiana. Da anni, infatti, occupandosi dei gatti che vivono nei pressi del porto, si prende anche cura di quella zona, ripulendola da cima a fondo dai rifiuti lasciati per terra e che finiscono anche in mare. Mentre da un mese a questa parte si sta dedicando, ogni domenica, alla pulizia di uno scorcio di centro storico. Raccoglie i rifiuti e li differenzia negli appositi sacchetti, la plastica da una parte e il resto altrove. Ha scritto anche dei volantini, affiggendoli al grande albero nella zona a ridosso delle Mura del Carmine, fra quelle che pulisce dai rifiuti, nei quali invita i proprietari di cani a non sporcare le strade e tutti gli altri a non lasciare la plastica per strada.

La professoressa Ben è una cittadina esemplare che merita un pubblico apprezzamento e il plauso dell’Amministrazione comunale – ha detto il sindaco Cosimo Cannito – perché la sua è una grande manifestazione di amore per la nostra città, un sentimento che la porta a sacrificare la sua giornata libera per ripulirla dai rifiuti e renderla migliore, senza l’aiuto di nessuno”.

Per questo solleciterò Bar.s.a. – ha aggiunto il primo cittadino – a monitorare quella zona e a potenziarne la pulizia e mi piacerebbe che noi tutti prendessimo esempio da questa donna, che arriva da fuori e che ha scelto di vivere a Barletta, mettendoci tutta se stessa per tenerla pulita e migliore”.

Le sue parole – ha concluso Cannito – mi hanno molto colpito quando ha detto della nostra città che è bellissima e che ama passeggiare sulla spiaggia e per le strade ma non sopporta l’inciviltà, aggiungendo, dopo tutto quello che fa, “se posso fare qualcosa sono qui”. Ecco perché ho deciso di raccontare di questo incontro, perché la professoressa Ben sia un modello per i ‘nativi’ barlettani”.