Nove alberi di Tamerici tagliati, negli ultimi giorni, lungo la Litoranea di Ponente “Pietro Paolo Mennea”, proprio all’incrocio con via San Samuele. Si tratta di una piccola area di proprietà comunale, sulla quale sono stati avviati i lavori (come stabilito da delibera di Giunta n. 180 dello scorso ottobre) in continuità con il parco già esistente dall’altro lato dell’incrocio. I lavori innanzitutto, come già raccontato in precedenza, insistono su un’area da tempo abbandonata e in stato di degrado, e hanno visto il taglio di nove alberi piantati in quello spazio. Ieri, durante il Consiglio comunale, una domanda di attualità da parte del consigliere comunale Coriolano (M5S) è stata l’occasione per tirare ancora una volta le orecchie  all’Amministrazione, circa la gestione del patrimonio verde pubblico, arboreo soprattutto. In diverse occasioni, infatti, è stato sollevato il discutibile utilizzo della “capitozzarura” per la potatura degli alberi in città; questa tecnica indebolirebbe la pianta, destinata dunque alla malattia e quindi alla definitiva rimozione. Questo è stato scandito dall’intervento di Coriolano, ancora una volta, anche se per le Tamerici in questione, si tratterebbe più che altro di un abbattimento rispettoso del Regolamento del verde pubblico poiché le piante presentavano un’evidente stato di degrado, potendo causare anche gravi incidenti alle persone. Questo nella risposta dell’assessore alle Manutenzioni, Lucia Ricatti, che ha annunciato la sostituzione con esemplari di palme Washington, ormai tipiche della nostra e di molte aree litoranee; per tagliare gli alberi non si è ricorsi ad analisi fitosanitaria, poiché lo stato delle piante rendeva evidente la loro fine, in un ciclo di vita superiore alla media: infatti gli arbusti hanno circa 50 anni.

Probabilmente l’assunzione di un agronomo comunale, prevista entro la fine dell’anno, sarà di aiuto nel dirimere tali questioni a priori.