Sul grande schermo un nuovo emozionante tributo a Faber che vede coinvolti come interpreti il figlio Cristiano, la compagna di una vita Dori Ghezzi e il nipote Filippo De Andrè. Dopo il tour nei teatri dell’opera rock “Storia di un impiegato” la regista torinese Roberta Lena realizza un film che racconta la storia di Fabrizio De Andrè attraverso uno dei suoi album più politici datato 1973.

“DeAndrè#DeAndrè  Storia di un impiegato” in programma martedì 26 ottobre alla Multisala Paolillo di Barletta (ore 19.45 – 21.45) è una sorta di biografia, attraverso il rapporto speciale tra padre e figlio, del loro comune sentire, del loro comune pensiero sociale, delle sofferenze condivise, fino a giungere ad un totale riconoscimento e alla simbiosi, al passaggio del testimone, all’eredità.

Alla base del film, Evento Speciale fuori concorso alla 78^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ci sono musica, documenti inediti e testimonianze dei familiari di Faber. Roberta Lena indaga, attraverso la memoria di Cristiano, il suo rapporto con il padre, fornendoci uno sguardo diverso sul celebre cantautore e una visione contemporanea di un lavoro che rappresenta per tutti una eccezionale eredità artistica e politica.

Dal fulcro dell’opera, vengono svelati i sentimenti che hanno ispirato la creazione, le memorie mai confessate, la comunità di artisti e amici che sono diventati famiglia, i grandi protagonisti di quel tempo che frequentavano in Sardegna la casa di Portobello, dove in parte è nato l’album, e che circondavano il piccolo Cristiano. Nel documentario le vicende di Fabrizio, filtrate dalla memoria del figlio, diventano una narrazione completamente inedita per contenuti e carica emotiva e Faber risulta essere quanto mai contemporaneo.

“Voi non avete fermato il vento gli avete fatto perdere tempo” diceva Fabrizio De Andrè rivolto al potere parlando di cosa era rimasto del ’68. E aggiungeva che la creazione dell’album “Storia di un impiegato”, scritto nel 1973 con Giuseppe Bentivoglio e Nicola Piovani, gli aveva fatto compiere la sua più grande rivoluzione. “Già è stato difficile da borghese diventare anarchico, ma il vero lavoro è stato da individualista diventare collettivista” diceva. Il film esplora il conflitto atavico che è stata la rivoluzione di Fabrizio e che è diventata quella di Cristiano, con uno sguardo ai nuovi movimenti sociali internazionali in quegli anni e a quelli del mondo contemporaneo.

“Mio padre è una tachipirina per l’anima!” afferma Cristiano De Andrè che insieme a Stefano Melone ha curato la produzione artistica e gli arrangiamenti del film.

“DeAndrè#DeAndrè Storia di un impiegato” è stato prodotto da Intersuoni, Nuvole Production e Nexo Digital. Il documentario è distribuito a cinema da Nexo Digital in collaborazione con i Media Partner Radio Capital, MYmovies,it e Rockol.it.