Condivisione, sostegno, ma anche, parallelamente, rammarico per un mancato accordo di coalizione su un profilo unitario. Si evincono queste molteplici sensazioni dalle parole di Francesco Mazzola (candidato alle primarie per il Terzo Polo) in merito alla presunta preferenza che il candidato sindaco, Mino Cannito, avrebbe espresso nei suoi confronti e, di conseguenza, a danno del profilo di Carmine Doronzo (avversario interno di Mazzola nelle primarie del 24 aprile ndr), il quale ha denunciato l’episodio attraverso un post sulla sua pagina.  Mazzola, la cui candidatura sarà ufficialmente presentata domani al pari di quella di Doronzo presso il Covo delle Sirene alle ore 17, ha scelto Facebook per esprimere il suo pensiero sulla vicenda Cannito-Doronzo e sulle difficoltà che la ”coalizione dell’alternativa” sta riscontrando nel riunire anime politicamente differenti.

”Mi associo a quanto pubblicato da Carmine Doronzo-esordisce- e lo faccio pubblicamente. Condividendo punto per punto quanto lamentato dall’amico Carmine, tengo solo a sottolineare alcune cose. Io per primo, nella conferenza stampa di sabato scorso – dunque ben prima dell’accaduto segnalato da Carmine di cui non ho riscontri – ho denunciato senza tentennamenti e senza mezze misure la medesima cosa, segnalando che la coalizione dell’amica Santa Scommegna stava sostenendo, neppure tanto di nascosto, la tua Candidatura alle primarie: il fenomeno – non nascondiamocelo – è frutto di un puro calcolo politico che vede te ottimo avversario degli altri due candidati, in quanto espressione di un consenso ben individuabile e circoscritto; me come una reale novità, portatore di posizioni di sinistra, moderate e progressiste, capace di colpire il cuore e le menti di un numero di elettori (stanchi e nauseati), indefinito ed incontrollabile e dunque pericolosissimo. Senza con ciò voler accendere una polemica, sul punto non ho avuto né risposta, né smentita ma solo messaggi in privato nei quali l’amico Carmine e l’area che lo esprime si è sentita direttamente attaccata per la mia denuncia: ho dovuto fare un’esegesi del mio pensiero, spiegando che la mia denuncia era a difesa della nostra colazione e di quella lealtà che Carmine invoca, indirizzata agli inquinatori dei pozzi e non agli inquinati. Ancora oggi non ho avuto risposta.

Constato invece-prosegue- e con un pizzico di dispiacere, che l’amico Carmine non mi nomina mai nel suo post (ottima tecnica comunicativa) e mi definisce – lui, che con me si accinge a rappresentare lo stesso pensiero e lo stesso programma politico – ‘IL MIO AVVERSARIO’. Carmine Doronzo: io non sono tuo avversario, io sono tuo alleato, contrapposto a te in una competizione che dovrà solo valutare e decidere se il tuo ed il mio modo di far politica e di intercettare le istanze più diffuse, e non settoriali, sia migliore o peggiore. Io mi sarei aspettato un appello più tempestivo da parte tua quando io – in tempi non sospetti – denunciavo dall’altra parte la stessa cosa: non lo hai fatto, non lo ha fatto nessuno ed ora il tuo appello arriva troppo tardi. Voglio essere chiaro e lo posso dimostrare in ogni sede, non ho alimentato di certo io, né chi sta lavorando assieme a me, questo perverso meccanismo: perverso meccanismo che sapevo si sarebbe attuato, quando accettai l’investitura come candidato sindaco unitario dell’intera coalizione (voi compresi), proprio al fine di evitare quelle che avevo definito “primarie a rischio” e ricordavo a te ed a chi più direttamente ti sostiene, che noi eravamo complementari e non opposti.
Io come candidato unitario, avrei completato te e quello che tu rappresenti politicamente e tu me. Avremmo fatto bottino di un consenso pulito, ampio, puro e non asservito a quelle logiche che tu segnali.
Avremmo evitato questa carneficina Non sono stato ascoltato. Non so se per egoismo, per eccesso di spirito identitario o per altro. Io pensavo e penso di intercettare un pensiero ed un consenso più moderati e più ampi nel centro sinistra; sicuramente esprimo un approccio più pragmatico e fatto di azione positiva e non di assistenzialismo o clientelismo caro ad alcuni nostri colleghi, di certo non contrapposto al tuo, ma perfettamente complementare alle tue posizioni. Abbiamo accettato le primarie e ci siamo trovati ad essere, come Siria ed Ucraina (per citarne solo alcune) campo di battaglia di altre potenze. Si è avverata la mia profezia. E allora inutile piangere sul latte versato e speriamo che vinca il migliore”.
Duplice livello di competizione dunque per la ”coalizione dell’alternativa”: da una parte quella inevitabile ed ”esterna” con Scommegna e Cannito, dall’altra quella ”interna” tra Mazzola e Doronzo. La sfida più grande, per i progressisti, sarà proprio quella, al di là del profilo che vincerà le primarie del 24 aprile, di mostrare una compattezza che, alla luce delle dichiarazioni arrivate dai due candidati, latita. Certo è che se ai problemi con gli avversari si aggiungono anche i problemi con quelli che dovrebbero essere gli alleati, la strada si fa ancor di più impervia.
A cura di Giacomo Colaprice