Francesco Paolo Delvecchio, primo di undici figli, nasce a Barletta il 15 luglio 1921 da Michele e Lucia Filannino, in via C. Galiberti 26. Viene arruolato presso la 5ª Legione di Trieste della Regia Guardia di Finanza, di stanza ad Albona (Croazia). L’8 settembre 1943, avviene l’armistizio e le truppe tedesche diventano nemiche e occupanti, alleandosi coi fascisti della Repubblica Sociale di Salò.  Il sottotenente Francesco sceglie di liberare il Paese dagli occupanti nazifascisti, combattendo nelle file della Divisione Garibaldi/ Brigata Veneziano (dal nome di battaglia del partigiano Arturo Glatz “Veneziano”) col nome di battaglia “Binchi”.

Francesco Paolo Del Vecchio

La cattura di Francesco Paolo Del Vecchio “Binchi”

Nella zona del Brennero, dove opera anche la Brigata “Veneziano” di cui fa parte Francesco Paolo, scatta un rastrella mento nazifascista, durante il quale Francesco viene catturato e rinchiuso nel carcere di Udine, assieme ad altri compagni. Di solito, il carcere di Udine era usato dai tedeschi come un serbatoio da cui pescare le vittime da fucilare per rappresaglia, come era già successo.
Il 14 marzo 1945, Francesco e altri 19 suoi compagni di prigionia vengono prelevati dal carcere e scortati in via Treppo, dove li attende un tribunale tedesco.

Via C. Galiberti, luogo di nascita di Francesco Paolo Del Vecchio

Requisitorie e accuse sono pronunciate in tedesco e tradotte in modo approssimativo dall’interprete, il maresciallo Hans Johannes Kitzmüller. Dopo circa tre ore di processo, i 20 partigiani vengono fatti uscire dall’aula, incrociando l’altro scaglione di partigiani, a loro volta da processare.

Una volta conclusi i processi  farsa, 37 partigiani sono condannati a morte. Intanto, saputa la notizia, i comandi partigiani cercano di catturare il maggior numero di ufficiali tedeschi, per proporre uno scambio di prigionieri; si mobilitano anche varie personalità udinesi, tra le quali l’arcivescovo, che riesce  soltanto a far ridurre il numero dei condannati: da 37 a 29.

Maresciallo Klingerberg

Alle 5.30 del 9 aprile 1945 – mentre gli alleati cominciavano l’offensiva risalendo il centro Italia – Il maresciallo Klingenberg, addetto alle carceri di Udine, entra nelle celle dei 30 partigiani e li fa svegliare, li suddivide in 3 gruppi  e li fa condurre alla fucilazione  nel cortile della prigione, senza alcun conforto religioso. Francesco Paolo fa parte del primo gruppo di condannati a morte. I condannati vengono fucilati un gruppo per volta, il primo gruppo contro il muro del cortile interno, il secondo sulla destra e quindi il terzo. Il colpo di grazia è riservato a chi da segni di vita dopo la fucilazione. Francesco, 23 anni, viene sepolto nel cimitero di Udine, dove si trova tuttora. Il  1 maggio, Udine è liberata. Una lapide commemorativa è stata posta su uno dei muri perimetrali del carcere di Udine, con incisi i nomi dei 29 partigiani fucilati dalle SS e ogni anno, il 9 aprile, c’è la loro commemorazione.

Carcere di Udine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Abbiamo scelto di  non pubblicare la foto del cadavere di Francesco Paolo Del Vecchio, dopo la fucilazione. Chi volesse consultare l’immagine e il relativo archivio fotografico,  potrà linkare il seguente link: http://www.ipac.regione.fvg.it/aspx/ViewProspIntermedia.aspx?idScheda=22359&tsk=F&tp=vRAP&idAmb=120&idsttem=6&C1=UBFP|UBF|Seconda%20Guerra%20Mondiale&Cp1=Seconda%20Guerra%20Mondiale&searchOn=0&order=0&START=1

Si ringrazia il prof. Roberto Tarantino, presidente onorario del Comitato Provinciale Anpi Bat “A. Mascherini e F. Gammarota”.

A seguire, pubblichiamo gli elenchi dei partigiani e soldati barlettani caduti e dispersi durante la guerra di liberazione.

militari e partigiani barlettani

A cura di Tommaso Francavilla