Satira e poesia in un coniugio insolito e originale per il terzo appuntamento di Storie, Libri e Cucina in Piazza Marina, tenutosi ieri 28 giugno a pochi passi dall’antica porta della città della Disfida e moderato da Luca Guerra (giornalista Telesveva).

Prima ospite della serata, la poetessa romana Federica Martella, che ha planato sui sorrisi del pubblico (una platea che ha toccato le 150 persone) con la lettura di alcune poesie della sua opera prima Imperfetto universale (Controluna Edizioni, pp. 51).

Un titolo sintomatico, rappresentativo della cifra distintiva di molti romani: utilizzare l’imperfetto al posto di qualsiasi altro tempo verbale inerente al passato. Oltre che un’abitudine, l’usanza della Capitale ha anche un risvolto nostalgico, affettivo, spiegava Federica.

L’imperfetto travalica ogni gap temporale facendo sentire l’interlocutore ancora incardinato nell’evento di cui sta parlando, dunque “vicino” al momento trascorso.

Molte le poesie di ispirazione autobiografica, che in modo frammentario hanno raccolto e custodito lembi dell’anima di Federica, diventando imperiture come solo la parola poetica riesce a fare.

Attuale uno scritto dedicato al periodo del lockdown, Confinamento, una fotografia acustica, come definita dall’autrice, che ha ravvisato il lato positivo di quella immobilità forzata: costringerci a restare fermi è servito per trascorrere tempo di qualità, come è successo a lei e al suo compagno.

Uno sprone, dunque, ad ingegnarsi per poter “arrivare a fine giornata stravolta dopo aver preso la vita e averla sconvolta” (prendendo in prestito proprio le parole di un altro suo componimento).

Secondo ospite della serata, l’attesissimo Federico Palmaroli (dai più conosciuto come l’Osho nostrano), che ha presentato il suo libro Carcola che ve sfonno (Rizzoli, pp.180).

Una chiacchierata a tu per tu col pubblico, ripercorrendo mediante l’uso di pc e televisore in piazza, le più belle vignette mai create dal vignettista di Monteverde: grandi e indiscussi protagonisti, Papa Francesco a parte, ovviamente molti esponenti dell’ “assise” politica, da Brunetta a Di Maio, da Berlusconi, a Draghi, alla Meloni (promettendo ad un cittadino di riservare alla madrina di Fratelli d’Italia più attenzione), e ancora Putin, Biden, Trump, controversie di politica interna ed estera, in cui invettiva e inventiva si amalgamavano mirabilmente.

Una vera e propria summa dell’anno appena trascorso, “una cronaca semiseria degli eventi che abbiamo attraversato”.

Federico ha raccontato di essersi sempre ispirato ai titoli di giornale, che per lui diventano volano di estro creativo e satirico, veicolato da un umorismo, corroborato nel corso degli anni, che è faticoso da far capire a chi vorrebbe quasi tentare di affiancarlo: è innato, istintuale, quasi ineffabile.

Ha rivissuto col pubblico, incuriosito e galvanizzato, la storia della sua carriera social, nata dalla caricatura di alcune frasi di Osho, dalla parodia di una pagina “seria”: nel giro di un mese contava già 300mila follower.

Un forziere di vignette che hanno rianimato lo smorzamento della vita in quel periodo ovviamente è stato il Coronavirus, per Federico momento di “unità nazionale” (nonostante l’ecatombe che ha rappresentato e per certi versi ancora rappresenta).

Ha analizzato quel momento non tanto da un punto di vista politico, bensì dal punto di vista del popolo: si era in balia di autocertificazioni e si cercava di trovare un modo per aggirare le prescrizioni. Per il vignettista quel periodo è stato prolifico per pungolare la creatività, riuscendo a disegnare in quei giorni un sorriso su volti affettatamente cupi.

Una serata tra sogno e divertimento, suggellata da un pubblico che continua a regalare infinite soddisfazioni.

Continuate ancora a partecipare e con la stessa quantità di curiosità obbligatoria anche ai prossimi due incontri:

30 giugno – L’attore Dario Leone omaggerà Giovanni Falcone con l’intenso monologo teatrale Bum ha i piedi bruciati, tratto dal libro Il piccolo Giovanni Falcone;

 

5 luglio – Politica e attualità in piazza con Mario Giordano e il suo libro Tromboni.

 

Domani 30 giugno ci vediamo con Dario Leone proprio “al cospetto” di Piazza Marina, spostandoci di appena pochi metri rispetto al consueto luogo di incontro. Vi aspettiamo numerosi.

A cura di Carol Serafino