Rosa Cascella
Rosa Cascella

«Alla nostra richiesta di un consiglio comunale monotematico sulla Bar.S.A. – così la capogruppo del PD al Consiglio comunale, Rosa Cascella, in una nota – abbiamo ricevuto, in due giorni, due risposte diverse e opposte tra loro, entrambe dalla Giunta. Venerdì 12 l’assessore Germano dichiarava il proprio assenso, e lo ringraziamo, sostenendo che la richiesta fosse legittima e che il Consiglio comunale fosse la sede più opportuna per discutere di una vicenda e di un modus operandi rispetto a cui, testualmente, “non si può andare avanti così all’infinito”. Sabato 13, a 24 ore di distanza, il Sindaco Cannito respinge invece la nostra richiesta. Addirittura sostiene di averne già parlato con il Presidente del Consiglio comunale Lanotte (in questo, francamente, ravvisiamo uno sconfinamento di funzioni tra Consiglio e Giunta). A sostegno della propria posizione Cannito dichiara che discutere in Consiglio comunale dell’acquisto della sede Bar.S.A. offrirebbe ai potenziali concorrenti nella gara un vantaggio di informazione. Vogliamo rassicurare il Sindaco: in Consiglio non stabiliremo l’entità dell’offerta di Bar.S.A. e soprattutto, almeno tra noi consiglieri di opposizione, non c’è direttamente né indirettamente alcun interesse privato all’acquisto dell’immobile in oggetto. Ci interessa e ci interessava comprendere le modalità con cui si è giunti a questa decisione, la regolarità dei passaggi interni a Barsa e al Comune, le necessarie autorizzazioni a tutti i livelli. Non solo questo non significa offrire il fianco ai concorrenti, ma è invece garanzia di correttezza per la cittadinanza e per i privati che la gara sarà preceduta dal massimo di trasparenza e fedeltà alle regole imposte dalla legge e dalla leale collaborazione tra pezzi di amministrazione. Attendiamo dunque, mentre Cannito e Germano si mettono d’accordo, dal Presidente del Consiglio comunale la convocazione per il consiglio monotematico. Ci stupisce, dobbiamo però aggiungere in chiusura, che il Sindaco – conclude la nota – che sosteneva di voler liberare la città, il Sindaco dalle porte aperte a Palazzo di Città, voglia rinchiudersi invece nel segreto e nel silenzio e provi a sottrarsi al dibattito pubblico in Consiglio comunale».