Per renderlo sempre vivido nella memoria collettiva, per fare in modo che, eventi come quello successo a Claudio Lasala un anno fa tra il 31 ottobre e il 1 novembre, restino calcificati come memoranda e non accadano più, Barletta si è riunita in una sentita fiaccolata di ricordo e commemorazione, insieme ai familiari del ragazzo e ad una rete di associazioni cittadine.

La manifestazione, in onore del giovane barlettano rimasto ucciso dopo una coltellata in pieno centro cittadino, si è tenuta ieri sabato 29 ottobre alle ore 21. Il raduno è convogliato presso il Palazzo di Città per poi propagarsi nelle principali vie del centro storico, concludendosi nei pressi dei giardini del Castello, proprio dove Claudio è stato costretto ad arrendersi di fronte alla morte.

Una partecipazione che non è mancata, quella dei cittadini di Barletta, che hanno popolato le strade cittadine uniti in un amalgama di incredulità, dolore e rammarico, per questa vita stroncata. Ad accompagnare il folto gruppo, cartelli epesegetici, emblematici: “Claudio è figlio di tutti”, si leggeva su uno di questi.

È vero: Claudio è figlio della città che non ha saputo proteggerlo, ma che potrebbe diventare da questo momento in poi la corazza – e non la cloaca – per chi la vive e per chi la ama.

Per non dimenticare”, su sfondo nero, come nero è stato questo orrifico caso di cronaca, è certamente il più espressivo e significativo. Non si può e non si deve dimenticare: il ricordo dev’essere la prima pietra, il seme. Non solo. Deve essere la panacea, il contravveleno con cui riconoscere il male ed estinguerlo.

A cura di Carol Serafino