Torniamo ad occuparci di una questione che sta diventando atavica, presentandosi in diverse parti della città. La soluzione in realtà è semplicissima. Ci riferiamo alla scarsissima illuminazione di cui godono le centralissime piazza Federico II di Svevia e, ormai, via Libertà. Quest’ultima è stata già recentemente oggetto di una polemica, ma nulla è stato fatto per porre soluzioni.

via LibertàGli alberi intorno alla piazza, come anche quelli antistanti la scuola media “G. De Nittis”, sono cresciuti molto, per la verità già da tempo, sia in altezza che con la loro folta e maestosa chioma; per fortuna che ci sono! Pochissime in città le aree verdi, che sappiamo importantissime per migliorare la qualità dell’aria, oltre ad essere un’assoluta miglioria estetica. Tuttavia, già quattro anni fa, evidenziavamo che i lampioni a palo alto sono stati inglobati all’interno delle chiome degli alberi, non riuscendo più questi ad illuminare come dovrebbero (inoltre, uno dei lampioni di via Libertà è anche fulminato da diversi mesi). Quindi oltre alla frequentatissima piazza, oggi c’è questo problema anche in quel tratto di via Libertà.

Sebbene le vetrine della piazza riescono ad illuminarla nelle ore di apertura dei negozi, ciò non è possibile per lo spazio di fronte la scuola media. Inutile ricordare quanto il buio delle strade ne agevoli l’insicurezza, oltre a produrre un effetto di “inciviltà di ritorno”, infatti nel buio non solo si possono celare piccole illegalità ma anche “semplicemente” agevolare l’abbandono delle escrezioni canine. La soluzione è semplice, rispettosa dell’ambiente dei pochi esemplari di alberi: basterebbe inserire sullo stesso palo un altro lampione al di sotto della chioma degli alberi, soluzione già adottata intorno ai giardini del Castello. Ne gioverebbe l’immagine e la sicurezza del nostro centro cittadino.

Una soluzione che va incontro al tanto sbandierato “decoro urbano”, rispettando l’ambiente perché bisogna piantare quanti più alberi possibili in modo da migliorare la nostra città, ma al tempo stesso occorre adeguarsi alle evoluzioni di queste piante. Speriamo che non si pensi di porre rimedio con potature drastiche, inutili come dichiarato anche dal Regolamento comunale del Verde Pubblico.