Grande entusiasmo in casa Barletta in vista della trasferta di domani in quel di Molfetta. A sostenere una squadra in salute, reduce da un convincente 2-0 interno contro il Gladiator, saranno oltre mille spettatori provenienti dalla ”Città della Disfida”. Un vero e proprio esodo per una trasferta, in termini logistici, appetibile, non solo per l’abbordabile distanza che intercorre tra le città, ma anche in virtù dei buoni rapporti che intercorrono tra le due tifoserie. Nella consueta intervista pregara, il terzino biancorosso Marco Milella ha comunque invitato alla calma e alla concentrazione, componenti fondamentali in questa parte di stagione per restare nelle zone nobilissime della classifica.

Tra i senatori della squadra, per Milella questa è la sesta stagione nel club barlettano. Arrivato come primo colpo della campagna acquisti del 2017, improntata al mantenimento dell’Eccellenza, il calciatore napoletano, ormai barlettano d’azione, ha avuto modo di vivere in prima persona la scalata del Barletta. Dalla salvezza in Eccellenza, ottenuta in modo rocambolesco contro l’Unione Calcio Bisceglie nel maggio del 2018, alla titolarità in Serie D, da delusioni come il ko contro il Corato del 2021 alle epiche gioie della scorsa annata. Sei stagioni in cui non è mai mancato il sacrificio per la causa, coinciso anche con un cambio di ruolo nello scacchiere di mister Farina. Da centrocampista di rottura a terzino abile in marcatura: un’evoluzione che, accolta inizialmente con scetticismo dai tifosi, ha ripagato con prestazioni importanti nel rettangolo di gioco. Sì, perché uno dei punti di forza del Barletta dell’ultimo anno e mezzo è stata proprio quella voglia di mettersi al servizio della squadra che non è mai mancata in nessuno dei componenti del gruppo. E l’ex Vieste l’ha impersonata bene, uscendo sempre, anche nelle sconfitte, tra gli applausi del pubblico barlettano. E allora, calma e concentrazione: la ricetta da seguire per Marco Milella che, contestualmente, mette nel mirino i grandi totem della storia biancorossa con oltre 100 presenze all’ombra di Eraclio.

A cura di Giacomo Colaprice