La sconfitta contro il Brindisi e il successivo successo in rimonta della Cavese al ”Simonetta Lamberti” ha virtualmente chiuso le porte di promozione diretta in Serie C per il Barletta. La squadra, mercoledì scorso, non è riuscita ad essere incisiva, cedendo ad un avversario numericamente più lungo a livello di rotazioni e con il morale alle stelle dopo le recenti prestazioni.

Malumore e delusione hanno accompagnato gli animi di una buona fetta della tifoseria, ma non è sicuramente mancata una consapevolezza interiore di quanto i biancorossi abbiano fatto nell’arco della stagione, andando oltre le più rosee aspettative. Una squadra partita con l’obiettivo di una tranquilla salvezza, ma che, con merito, è riuscita a scalare la classifica, contendendosi per lunghe ed entusiasmanti settimane il primato con la Cavese. Primo posto che, salvo clamorosi ribaltoni, non arriverà, ma la stagione per capitan Pollidori e compagni è ancora da vivere. Con la vittoria esterna del Casarano a Pozzuoli, il Barletta è stato agganciato proprio dagli uomini di Foglia Manzillo al quarto posto in classifica, ma ha mantenuto un vantaggio di sei punti sul sesto posto complice l’inatteso ko interno dell’Altamura contro una rediviva Afragolese. L’obiettivo playoff è assolutamente alla portata, così come è alla portata il terzo posto, distante solamente tre punti, che varrebbe il fattore campo in un’ipotetica semifinale. Più distante invece, il secondo, con il Nardò che, battendo un coriaceo Gravina, è salito a cinque punti di vantaggio e ha tenuto aperte le sue possibilità di primato.

Qualificarsi agli spareggi per il Barletta, per quanto abbiano perso appeal negli ultimi, darebbe sicuramente un senso a queste ultime sei gare di campionato e darebbe meriti ad un’annata memorabile e segnata dal ritorno al ”Puttilli”. A questo aspetto si aggiunge un dato: i playoff non danno la certezza del ripescaggio, ma bisogna non lasciare niente al caso e giocarsi le proprie carte, come del resto è successo a Picerno e Andria due anni fa. Vietato pensare dunque alla fine della stagione, perché il campionato del Barletta può riservare ancora diverse soddisfazioni.

A cura di Giacomo Colaprice