Non è di certo passata inosservata la reazione di Matteo Di Piazza dopo il rigore decisivo del 2-1 realizzato proprio all’ultimo minuto contro il Santa Maria Cilento. L’attaccante siciliano, con una lunga(ed è bene ricordarlo) esperienza anche in categorie superiori(Lecce, Andria, Catania, Akragas, Foggia ndr), nel tripudio generale di un ”Puttilli” festante, si è reso protagonista di una rabbiosa e polemica esultanza sotto la tribuna dell’impianto di via Vittorio Veneto.

Dito in bocca e frasi contro uno spicchio della tifoseria biancorossa ”rea”, citando testualmente una delle stories di Di Piazza, di avergli dato del ”buffone” e di aver premuto per una sua cessione a stagione in corso. ”Forse non hanno capito il mio essere uomo”: la frase conclusiva del breve pensiero affidato ai social per la spiegazione di un gesto che ha apertamente schierato il pubblico. Se è vero che alcuni abbiano mostrato comprensione e vicinanza, è innegabile che la maggioranza non abbia gradito il comportamento di un giocatore che, andando oltre le frizioni, dovrebbe essere abituato e avere le spalle larghe per gestire le critiche di una piazza sicuramente più esigente dopo prestazioni individuali non di primissimo livello. Al netto delle polemiche, sono arrivate comunque parole di supporto da parte di mister Ginestra, intervenuto nella conferenza stampa post gara. ”Di Piazza-esordisce-è un giocatore forte e ha un carattere difficile come il mio. A volte è difficile comprenderci, ma voglio sperare che questo sia un segnale per fargli svoltare la stagione”.

Un gol nelle polemiche, ma valso un successo pesante per il Barletta che, dopo una prestazione non sicuramente eccelsa, è riuscito a prevalere su un coriaceo Santa Maria Cilento. Per Di Piazza, la ”piazza”, scusando per il gioco di parole, chiede comunque un salto di qualità, non solo a livello tecnico ma soprattutto per l’apporto umano.

A cura di Giacomo Colaprice

Foto di Sergio Porcelli