Sono tanti 99 anni. Quasi un secolo di vita racchiuso nella passione infinita per l’arte. Maria Picardi Coliac ricorda quella bambina che amava il disegno e la pittura: sogni e ambizioni avallati dalla decisione paterna di frequentare le lezioni del maestro Vincenzo De Stefano. Tavolozze, pennelli, pastelli, acquarelli, diventano amici fedeli di un lungo viaggio percorso con l’innata voglia di libertà di pensiero, di espressione, di indipendenza, impreziosito dalla formazione accademica a Roma e Napoli, inanellato da eventi legati all’affetto familiare: il matrimonio, la nascita delle sue figlie, e poi nipoti e pronipoti.
Gli storici strumenti quotidiani utili e necessari all’affermazione dell’artista, vedono crescere e maturare una donna innamorata della cultura che abbraccia bellezza del creato, fede, dimensioni poetiche, elementi presenti nelle numerosissime produzioni targate Maria Picardi Coliac. Tele cariche di sincere emozioni, radici identitarie, leggiadria, gioia e amore sconfinato per la vita: nella clessidra che segna inesorabilmente il tempo, prosperità e successo si associano alle opere realizzate ed esposte nelle personali dell’Ambasciatrice delle Bellezze di Puglia, riconoscimento tributatole dalla Regione Puglia nel 2006 che si aggiunge a vari premi e onorificenze che hanno segnato la sua carriera.
La tenacia e il coraggio della piccola Maria sono intrecciate e coniugate con le stagioni della sua esistenza. Allegria, sacrificio, amarezza, dolore, amicizia, armonia si evincono nei ritratti, nelle ballerine, nei clown, nei gitani, nelle maternità, nei nudi. Fiori, maschere, masserie, paesaggi testimoniano e connotano la decisa personalità dell’accorta e meticolosa protagonista del panorama culturale barlettano, dagli orizzonti sconfinati, con un ampio respiro nazionale e internazionale.
“Tanti sogni realizzati, nessun rammarico, sono stata una donna fortunata” commenta Maria Picardi Coliac. Le sensazioni dell’età che avanza inducono ad analizzare i trascorsi e trarre bilanci. Vigoroso e magnetico è l’impulso di continuare a dipingere, inversamente proporzionale alle forze. “Si dipinge in piedi, ma ora mi stanco e devo sedermi” confessa l’artista. L’impegno continua nella sua casa-museo più volta visitata anche dalla gente comune. “So che mi vogliono bene e questo per me è l’aspetto più importante, essere stata compresa e amata. In solitudine si pensa tanto e riflettendo ci si rende conto che alla fine gli affetti dei propri cari sono incolmabili. Ma non potrò mai rinunciare all’arte perché è parte di me” conclude Maria Picardi Coliac.
A cura di Floriana Tolve