Un momento di grande fermento per la città di Barletta, è stato immortalato nella mostra fotografica “Scatti Di-sfide”, interamente incentrata sulla Disfida, l’avvenimento storico raccontato dalla celebre penna di Massimo D’Azeglio. L’esposizione, a cura di “Barletta fotografica” è nata da un’idea di Giulia Rita Filannino, uno dei membri del gruppo facebook di condivisione di immagini e momenti, emozioni e scatti amatoriali che raccontano di Barletta e delle sue storie. In mostra presso la Chicca in via F. D’Aragona, negli scorsi giorni di celebrazione degli avvenimenti che caratterizzarono la Disfida di Barletta, le fotografie amatoriali di Giulia Rita Filannino, Angela Maria Ricco, Ciccio Sfregola, Anna Borgia, Rosario Dicorato, Fabio Corcella e Costantino Sardaro. Abbiamo intervistato Costantino Sardaro, amministratore del gruppo interrogandolo sul perché e sul significato più profondo delle immagini, dalla nascita di un’idea allo sviluppo dello uno scatto.

Come è nata l’idea di creare un gruppo fotografico su Barletta?

«Sono iscritto in diversi gruppi fotografici con l’altro amministratore Fabio Corcella, con cui gestiamo “Fotoamatori di Puglia” e dopo qualche tempo ci siamo resi conto che non c’erano gruppi che raccontassero Barletta attraverso le immagini. Così abbiamo deciso di crearlo perché vedevamo che Barletta era un po’ indietro rispetto alle altre città».

Una mostra Scatti Di-sfide” interamente incentrata sulla Disfida. Come l’avete organizzata?

«Abbiamo spesso fatto altre mostre e grazie ad un’idea di Giulia Rita Filannino con Angela Maria Ricco, abbiamo pensato che questo fosse il momento giusto per mettere in mostra le nostre immagini, visto che ognuno di noi aveva fatto, nel corso degli anni, delle foto in rievocazioni della Disfida».

Ogni scatto coglie aspetti molto diversi della Disfida, cosa è cambiato negli anni?

«L’organizzazione nel corso degli anni è sicuramente cambiata, inoltre prima la guardavo con occhi da bambino quindi sicuramente era diversa la mia stessa percezione. Il certame non si fa più, gli attori che partecipavano prima erano più di richiamo e le location erano lo stadio vecchio o il fossato del castello, prima partecipavano associazioni che venivano anche da altre città a Barletta proprio per la Disfida, la programmazione era più ricca di quella attuale».

In che modo la fotografia può essere utile per una Barletta più “turistica”?

«Ho una mia particolare idea su questo, credo che Barletta debba divenire la location di un film, possibilmente un colossal, così com’è successo a Matera. L’immagine vale più di tante parole e potrebbe essere utile per richiamare turisti in città».

Cosa rappresenta per il vostro gruppo la fotografia?

«Il gruppo vuole raccontare Barletta a 360°, anche quello che non va, la fotografia per me è diventata un dialogo, tra l’immagine e chi lo osserva, un modo attraverso il quale dialogare con gli altri (Costantino Sardaro). Fotografia è dipingere con la luce, guardare un momento che non si ripete. (Giulia Rita Filannino) Fotografia per me è rilassarsi e condividere (Fabio Corcella). Fotografia per me è espressione del cuore, il proprio io si esprime fotografando nella maniera più profonda. (Angela Maria Ricco). Per me la fotografia è un modo di raccontare la realtà, di condividerla con gli altri, nella quale si riflette la personalità del fotografo. Perché il punto di vista cambia a seconda del proprio modo di essere (Anna Borgia)».