«Venerdì, 10 novembre u.s., sono stato invitato dalla famiglia M. a prendere visione delle condizioni in cui “sopravvive” la loro figlia G. di 27 anni affetta da “Stato di coma e tetraplegia, con Mioclono post-anossico, in paziente con Encefalopatia post-anossica, Tracheostomizzata”. In sostanza… l’aver impedito al cervello di ricevere la giusta quantità di ossigeno per poter funzionare, dirigere e governare l’intero corpo, ha portato ad una paralisi totale di tutti gli arti, superiori ed inferiori, impedendo anche ai polmoni di dilatarsi volontariamente, costringendoli a ricorrere ad ausili esterni al corpo per immettere ossigeno nel corpo!». Così il coordinatore della Camera del Lavoro Cgil di Barletta Franco Corcella introducendo l’anno sua lettera al direttore generale della Asl Bt Ottavio Narracci circa le lentezze burocratiche in materia fine assistenza.

«Cioè una vita che vita ormai non è più, e che è destinata a miglioramenti impercettibili seppur importantissimi per i familiari che l’accudiscono, giorno e notte, ormai da tre anni, avendo trasformato un apposito ambiente domestico in vero e proprio ambulatorio/sala di rianimazione, attrezzata quasi di tutto punto, per assistere G. con ausili, farmaci e tantissimo amore; che solo una mamma (che ha rinunciato al suo mestiere di estetista), un papà (autista, sempre in giro per l’Italia per conto terzi), un fratello ventenne (diplomato ma disoccupato), cugine e parenti vari possono offrire ad una povera ragazza disgraziata!

L’impatto che ho ricevuto è stato terribile, impressionante; ho accarezzato la madre/eroina dicendole che la comprendevo e comprendevo pure tutti i condizionamenti – dentro e fuori della stessa famiglia – che una situazione di quel tipo poteva determinare. Una vita – di ciascun componente familiare – ormai orientata ad una totalizzante attenzione verso la giovane G., bloccata in un letto da degenza ospedaliera a seguito di un imprevedibile incidente.
E ci sono purtroppo pure tante spese da sopportare compreso un fitto di 600,00 € da dover assicurare ogni mese al padrone di casa! …
Il motivo dell’invito non è stato certo quello di impressionarmi, di sconvolgermi, di impietosirmi misteriosamente ma quello di socializzare con me le difficoltà – che vive ogni giorno una famiglia con questa storia delicata e di grande tristezza – di relazionarsi con l’istituzione sanitaria locale!

Mi hanno mostrato ausili, protesi, farmaci, alimenti, attrezzature varie, collarini, cateteri vescicali in lattice, buste per urine, set di deflussori, cannule tracheostomiche, sondini di aspirazione tracheali, garze sterili per medicazioni, siringhe, umidificatori con condensatore igroscopico, guanti vinili monouso, flacone di acqua ossigenata e di amuchina, …
Una cospicua quantità di presidi sanitari forniti dalla ASL BT alla famiglia M. così come a tante altre che si trovano in analoghe condizioni.
Ciononostante, è proprio ai vertici della stessa che si richiede una maggiore attenzione nella fase della distribuzione e, prima ancora, in quella dell’approvvigionamento e delle procedure amministrative da attivare per la predisposizione delle relative gare d’appalto.

In sostanza numerose famiglie, che si trovano in situazioni similari, lamenterebbero, dall’estate scorsa, l’incompleta e ritardata distribuzione dei presidi di cui sopra nonostante le specifiche prescrizioni mediche autorizzate dalla stessa ASL BT attraverso il preposto servizio della direzione del Distretto Socio-Sanitario n.4 di Barletta; la motivazione che viene addotta ormai da mesi è quella che riconduce ad un verosimile ritardo, all’indolenza amministrativa, alla lentocrazia, alla inaffidabilità, insomma, dell’apparato burocratico direttamente attribuibile alla cd “Area Gestione del Patrimonio” di questa ASL, preposta per leggi e regolamenti regionali, appunto, a seguire ogni iter procedimentale utile, anche, a gestire l’intera partita delle gare d’appalto per la fornitura di beni e servizi vari in favore dell’ ASL BT e quindi di tutti i cittadini che ricadono nel suo territorio di riferimento.
La stessa famiglia M. da oltre tre mesi ha fatto richiesta di un cd “telo-doccia per disabili” per consentire l’igiene completa di G. ma, a tutt’oggi, nulla è dato sapere relativamente alla sua fornitura, alla sua consegna.

E’ il caso che Ella si assuma, quindi, la piena responsabilità di eventuali défaillances manifestate dagli uffici in questione, impegnandosi a verificare con estrema sollecitudine lo stato dell’arte di tutte le procedure delle gare d’appalto che riguardano – in primis – l’approvvigionamento di farmaci, ausili, presidi e quant’altro utile alla popolazione di questo distretto e di tutti gli altri presenti nell’intero territorio Asl, da farsi in tempi rapidi, comunque ragionevoli, utili e compatibili per l’uso e la platea cui sono destinati; certamente tempi non biblici da lentocrazia pubblica!
Le suggerisco anche di porre maggiore attenzione all’accoglienza dell’utenza, costretta a sostare in un corridoio spoglio, inospitale e – nei giorni di pioggia e freddo come comincia ad accadere – senza riparo dalle intemperie e con i piedi nelle pozzanghere!

Le ricordo che – al pari di tante altre discutibili “aree” gestionali di questa Asl Bt – proprio in queste settimane è andata in scena una vera e propria fiera di nuovi incarichi e responsabilità direzionali attraverso l’istituzione di una quantità incontrollata di nuove unità operative comprese quelle cd “a valenza dipartimentale” tra i quali beneficiari vi è pure e proprio la citata “area” amministrativa; solleciti pure il Direttore responsabile di quell’area e tutti i suoi collaboratori beneficiari di queste promozioni a darsi una mossa concreta, visibile e riscontrabile, non foss’altro per evitare che si consolidi un convincimento diffuso che reputa la gestione della sanità pubblica come soltanto formale, di facciata e non “di sostanza”, svolta per ossequiare e soddisfare fittiziamente “le carte” in nome di un presunto riordino della rete ospedaliera pugliese ma che non dà risposte vere ai bisogni di salute delle pugliesi e dei pugliesi alle prese con i drammi della vita!
La saluto».