A cura di Viviana Damore

La scorsa settimana si è celebrato il 25° anniversario dalla ratifica italiana (1991) della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, convenzione che armonizzando diversi aspetti culturali e sociali fu approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 per il riconoscimento e la garanzia dei fondamentali diritti del fanciullo. A Barletta la ricorrenza è stata celebrata in piazza Pietro Paolo Mennea, con un evento organizzato dall’associazione “È un gioco da ragazzi”. Nell’occasione abbiamo intervistato una componente dell’associazione, Marilena Laluce, neuropsicomotricista dell’età evolutiva, mediatrice familiare e coucellor a indirizzo analitico transazionale.

Da chi è stato organizzato il vostro progetto “È un gioco da ragazzi”?

«All’interno del nostro progetto sono riuniti attivamente professionisti appartenenti ad aree molto diverse: Patrizia Nives Catalano, mediatrice culturale, esteta della parola che si occupa prevalentemente di letture animate e collabora con le biblioteche, realizzando progetti educativi; gli architetti e urbanisti Ester Altomare e Silvano Rizzi, ideatori del parco in cui si è svolto l’evento di oggi; Rossella Lisanti, psicologa e psicoterapeuta a indirizzo gestaltico; Daniele Cascella regista.»

Quali sono i vostri obiettivi?

«L’obiettivo è quello di tutelare i diritti dei bambini mediante attività e operazioni di controllo. Uno dei progetti è partito infatti il 27 maggio al Gos e vi hanno preso parte classi, Unicef e varie associazioni che si occupano di tutela dei diritti dei fanciulli. L’obiettivo del nostro gruppo è quello di sperimentare nuovi modi di relazionarsi, con ciò che offre la nostra città, ponendo al centro della nostra attenzione i bisogni evolutivi dei più piccoli. Il nostro gruppo esiste per tirar fuori tutti i giochi antichi e dimenticati, per riattivare le tradizioni di un tempo, i giochi per la strada, aprire i cortili condominiali, riunire le famiglie, per evitare che la società derivi. Vorremmo che il parco ad esempio fosse sempre attivo con persone, animatori, artisti, che aiutino i bambini a giocare e relazionarsi.»

Cosa state realizzando oggi in questo parco?

«Oggi le attività che abbiamo programmato riguardano il gioco libero come la campana, “un-due-tre-stella”, il cerchio, la corda e un’attività molto interessante organizzata col patrocinio della Coldiretti: sono appena stati piantumati sei alberi insieme ai bambini e alle famiglie.»

Quali sono i programmi per il futuro?

«In seguito prevediamo di creare un osservatorio sui diritti dei bambini, per andare anche oltre Barletta e controllare se le amministrazioni locali si adoperano per i diritti dei bambini. Il discorso della piantumazione degli alberi che stiamo svolgendo oggi ad esempio riguarda una vecchia legge Cossiga-Andreotti del 1992 che prescriveva per ogni nascita la piantumazione di un albero che sarebbe poi cresciuto insieme al bambino. Oggi lo stiamo facendo con l’obiettivo che si faccia ad ogni nascita, che diventi una consuetudine almeno nel nostro territorio».