Proviamo a mettere ordine e a dare una logica, là dove ordine e soprattutto logica paiono non esserci proprio: il consiglio comunale di venerdì 17, chiamato ad approvare il Consuntivo delle Bilancio 2015 che è riuscito ad approvare grazie alla presenza di parte dell’opposizione che ha garantito il numero legale, ha continuato a non offrire uno spettacolo all’insegna della buona politica avendoci ormai abituati a una schizofrenia persistente da almeno tre anni. Il vero protagonista della serata, lo sappiamo, è stato il Partito Democratico che non solo aveva causato lo scivolone e l’ennesima crisi della maggioranza di Cascella con il consiglio comunale del 31 maggio scorso, ma venerdì ha stupito tutti: la presentazione del documento sottoscritto dal segretario regionale del Partito, Lacarra, deciso durante un incontro della mattinata precedente il Consiglio alla presenza dei consiglieri regionali Caracciolo e Mennea, del segretario cittadino Ferrara, del segretario provinciale Cafagna, della presidente regionale Messina, del capogruppo consiliare Ventura e dell’on. Boccia, all’insaputa dello stesso Sindaco. Il PD vuole che si torni ad una Giunta tecnica, dopo aver per mesi richiesto una giunta politica che ha ottenuto solo pochi mesi fa; questa dovrebbe durare tre mesi per risolvere le più immediate urgenze. Si tratta ancora una volta della patata bollente passata a Cascella, affinché disperato se ne vada senza che il suo stesso partito lo sfiduci ufficialmente, provando a negare le responsabilità del caso scaricando solo sulla sua persona la tenuta di una possibile giunta emergenziale, che a questo punto potrebbe essere riconosciuta anche da una più larga maggioranza.

Ciò non è possibile vista la chiara leggibilità del progetto, tra l’altro contestato anche all’interno del partito, e poiché Cascella in chiusura del Consiglio comunale ha risposto picche: la Giunta tecnica non ci sarà il Sindaco non vuole tirare a campare, come ormai siamo abituati a vedere da diverso tempo a questa parte. È chiaro che chi soffre di questa situazione sono i cittadini che restano in balia di una perdurante crisi amministrativa, non consentendo una progettualità necessaria per il benessere della città. Però, politicamente riflettendo, le dimissioni di Cascella potrebbero apparire anche come una resa alle logiche opportunistiche e forse anche un po’ personalistiche di una classe dirigente politica. In queste ore si attendono le dimissioni degli assessori in quota PD, poi non ci resta che aspettare le prossime mosse di questo estenuante ping-pong che potrebbe anche non finire presto.