Sempre in prima linea. Sempre al passo con i tempi. Chi, vi chiederete? Gli incivili, ovviamente. Coloro che magari sono paladini della pulizia nel virtuale ma che nella realtà non esitano a disfarsi della prima cartaccia di turno senza badare all’impatto. Ultimo oggetto dell’attenzione delle “prodezze” di costoro è il Parco dell’Umanità, area di 8mila metri quadri sita in Zona 167 e consegnata simbolicamente agli studenti barlettani l’8 giugno 2016: dopo poco più di due settimane la zona è già “decorata” con cartacce, lattine e degenerazioni simili. Basta passeggiare lungo il portico attrezzato con strutture ricreative, lungo 240 metri, o percorrere  la pista ciclabile che si snoda tra le piazze ellittiche, delimitata da piante ad alto fusto e ulivi, per verificare la situazione. 

Il progetto, definito dalla seconda variante del Piano di zona e caratterizzato da annosi ritardi, interessa un’area di oltre due ettari per un costo complessivo di circa 4 milioni di euro, finanziato per circa 2 milioni dall’amministrazione comunale e per i restanti 2 attraverso fondi regionali stanziati per i Piani di Sviluppo Urbani delle città medio/grandi. L’idea-si leggeva nel documento ufficiale stilato a inizio mese- «è di creare un ambiente che possa crescere in funzione delle esigenze delle famiglie che vivranno negli edifici intorno al Parco, concepito  come “intersettore” in un’area con annose e complesse problematiche (come quella della presenza da lunghi anni di un campo di rom) che si stanno affrontando all’insegna della coesione sociale. Particolare attenzione-vi si leggeva-è stata prestata per cercare di ridurre al minimo l’impatto ambientale utilizzando materiali ecocompatibili e recuperando le acque meteoriche, raccolte in una vasca interrata in grado di contenerne circa 800 mc per innaffiare i giardini, per alimentare la lama d’acqua posta su una delle piazze e per far funzionare le fontanelle inserite nella cava». Tutto sulla carta innovativo, così come «l’installazione di un impianto fotovoltaico che fornisce energia pulita non solo per l’illuminazione delle piazze ma anche per altre utilizzazioni pubbliche. Sono stati infatti collocati 540 pannelli fotovoltaici che produrranno circa 146.000 kw/anno». Le considerazioni a voce bassa tra gli utenti si sprecano, così come i suggerimenti: al tempo stesso, però, il marcio nel regno di Danimarca c’è, e spesso nasce dalle stesse radici.