Un mare di degrado. Se alla parole fossero corrisposti i fatti, Margherita di Savoia avrebbe avuto un porto turistico in piena regola con tanto di mercato ittico. Ma basta fermarsi sulla soglia d’ingresso per capire che si è trattata dell’ennesima trovata promozionale tipica da campagna elettorale delle ultime amministrazioni. Fra fondi persi e altri non ricettati porto canale si è trasformato in un deposito di ferri vecchi e immondizia. Il vero paradosso è che accanto all’area di smistamento dei rifiuti sotto il ponte, che unisce corso Vittorio Emanuele con la ex ss159 delle saline, ci sia una vera discarica a cielo aperto: bidoni della raccolta differenziata capovolti, sacchi neri sparsi ovunque, resti di vecchi mobili, cartoni, flaconi di detersivo, vetri. E non solo. Vicino alle scale che attraversano il molo ci sono dei bidoni di carburante abbandonati, resti di vecchie barchette, frigoriferi, materassi e, in tutto questo, una roulotte che sembrerebbe abitata da un uomo, a detta di chi frequenta il posto.
A lamentarsi sono soprattutto il proprietario e i clienti di un piccolo proprio vicino al molo di levante. Lì davanti, oltre a chi per ben due volte ha rotto il tombino in pietra creando un disagio all’attività e un pericolo ai passanti, tra immondizia e odori sgradevoli è impossibile accomodarsi ad un tavolino per consumare qualcosa.