Domenica 9 ottobre si svolgeranno le elezioni di secondo grado per eleggere il nuovo Consiglio Provinciale e il Presidente della BAT; questa, come tutte le altre province italiane (tranne quelle nelle regioni ad autonomia speciale), ha subito un quasi totale svuotamento delle proprie funzioni, dei propri apparati, e soprattutto della legittimità democratica dei rappresentanti dei cittadini eletti in tale consiglio in seguito alla discussa Riforma Del Rio. Queste elezioni, a cui è consentito soltanto di partecipare a sindaci e consiglieri comunali dei vari comuni presenti nel territorio provinciale (nella Bat sono 226 gli aventi diritto al voto), rappresenteranno la più comica delle situazioni, assolutamente in barba alla democraticità della dialettica politica. Infatti, è stata presentata un’unica lista, chiamata “Uniti per la Bat”, composta da tutti i sindaci delle 10 città che fanno parte della Provincia: Bottaro Amedeo (Sindaco di Trani); Cascella Pasquale (Sindaco di Barletta); Di Feo Francesco (Sindaco di Trinitapoli); Lamacchia Michele (Sindaco di San Ferdinando di Puglia); La Salvia Ernesto (Sindaco di Canosa di Puglia); Mancini Maria Laura (Sindaco di Minervino Murge); Marrano Paolo (Sindaco di Margherita di Savoia); Patruno Michele (Sindaco di Spinazzola); Spina Francesco Carlo (Sindaco di Bisceglie). Uno solo il candidato alla presidenza: Nicola Giorgino, sindaco di Andria. La vicepresidenza verrà affidata a Bottaro, sindaco di Trani, che tra due anni dovrebbe avvicendarsi alla presidenza, e a Francesco Spina, sindaco di Bisceglie.

Il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, pare che si sia chiamato fuori da una candidatura per la presidenza, forse visti anche gli impari risultati delle scorse elezioni provinciali che attribuiscono un maggior peso elettorale alla stessa città di Andria in base al numero della popolazione. Di questo si discute anche sui social network, che mal digeriscono l’assenza della città di Barletta tra le cariche presidenziali. Come detto, Cascella sarà comunque in Consiglio, quel Consiglio svuotato di senso a tal punto che diventa una copia della già esistente Assemblea dei Sindaci. La notizia di questo accordo è stata applaudita dai rappresentanti provinciali e regionali sia di centrosinistra che di centrodestra, e in particolare dal segretario regionale del Partito Democratico, Marco Lacarra, che detiene il commissariamento formale del PD provinciale e del partito barlettano, esprimendo il proprio favore alla “coesione istituzionale” raggiunta.